Gender Pay Gap: perché le donne guadagnano meno degli uomini?
In Europa le donne lavoratrici guadagnano il 13% in meno all’ora rispetto agli uomini,
anche se retribuire di meno una donna, a parità di tempo e mansioni, è una pratica del
tutto illegale. I dati parlano chiaro: il Gender Pay Gap è una realtà che grava su tutte le
donne lavoratrici, condizionando le loro scelte di vita.
Il cosiddetto divario retributivo di genere è un fenomeno consolidato anche in Italia,
dove le donne guadagnano in media 500 euro in meno ogni mese rispetto agli uomini.
Ma quali sono le cause di questo divario e come eliminarle? Con l’infografica “Gender
Pay Gap: il divario retributivo di genere”, CV app fotografa la situazione delle
differenze retributive di genere in Italia e nel mondo, ponendo l’attenzione sugli esempi
meno virtuosi e sui modelli da seguire per abbassare questa forbice.
Le cause del Gender Pay Gap sono molteplici e derivano da un’eredità culturale molto
forte. Infatti, il più delle volte, le donne fanno scelte professionali influenzate dalle
responsabilità familiari di cui si sentono (e sono) maggiormente gravate, richiedendo il
part-time, oppure adeguandosi a lavorare in settori a bassa retribuzione o in posizioni
non dirigenziali. L’Italia non è virtuosa, visto che è al 63° posto tra i Paesi al mondo che
garantiscono la parità salariale.
Secondo il World Economic Forum ci vorranno ancora 267 anni prima che si crei una
congrua partecipazione femminile al mondo del lavoro in termini di opportunità
economiche.
Alcuni segnali positivi arrivano dal mondo dello sport che sta timidamente provando ad
adeguare gli stipendi delle atlete professioniste a quelli dei colleghi. La strada è ancora
lunga perché il fenomeno è molto radicato e poco riconosciuto. Altri esempi incoraggianti
riguardano le iniziative di alcuni Stati, come l’Islanda e la Nuova Zelanda, che hanno
promulgato leggi per la trasparenza salariale contro la discriminazione di genere.