I TEMPI DI COSTRUZIONE DEL NUOVO LICEO CLASSICO SI ALLUNGANO
Si è tenuta mercoledì 12 Ottobre 2022, presso la sala Giunta della Provincia di Fermo un incontro tra i massimi rappresentanti dell’Ente e il Comitato Scuole Sicure di Fermo per un aggiornamento sulla situazione dell’ immobile di Via Leopardi che ospita il Liceo Classico A. Caro e del “nuovo” in costruzione.
Presenti all’incontro per la Provincia di Fermo, il suo Presidente nonché Sindaco di Montegiorgio Michele Ortenzi, il vice presidente e Sindaco del Comune di Fermo Paolo Calcinaro, il consigliere provinciale con delega all’Istruzione Pisana Liberati, il dirigente al patrimonio ed edilizia scolastica Ivano Pignoloni e il funzionario Responsabile al Servizio Patrimonio ed Edilizia Scolastica Sandro Vallasciani.
Per il Comitato Scuole Sicure di Fermo Massimiliano Bartocci, Donatella Lappa e il dott. Alberto Maria Scartozzi.
Ripercorsi gli eventi che hanno caratterizzato la storia recente dell’immobile di Via Leopardi, dai danni subiti in seguito al terremoto del 2016, allo studio di vulnerabilità sismica effettuato dall’Ing. Egidio Scotucci di Montappone nel 2018, per finire con la perizia ordinata dal Tribunale di Fermo e affidata al CTU dott. Ing Sauro Del Monte di Montecosaro che aveva affermato che “l’uso della struttura può continuare solo con la necessaria verifica sismica globale mirata al miglioramento sismico che coinvolga l’intero complesso in aggregato (compreso l’Auditorium S. Martino – ndr) … che ne indichi senza ombra di dubbio l’effettivo comportamento globale in caso di sima al fine di valutarne il declassamento e/o interventi mirati di miglioramento per il regolare uso”.
Con riguardo a quest’ultima richiesta del CTU del Tribunale è stato comunicato, nel corso dell’incontro, dal funzionario della Provincia Sandro Vallasciani che la relativa perizia è stata effettuata, ed affidata dalla Provincia nuovamente all’Ing. Scotucci, ma il cui contenuto non è stato reso pubblico in quanto consegnata all’autorità giudiziaria.
Non si conoscono quindi i risultati della verifica sismica sull’intero aggregato, che contempla anche l’Auditorium S. Martino che rappresenta uno dei maggiori pericoli in caso di nuovo evento sismico, ne gli interventi mirati che sono stati disposti.
Ad oggi quindi l’immobile di Via Leopardi presenta le stesse problematiche del dopo sisma oltre al sempre maggiore “gap” rispetto alle moderne strutture scolastiche, tanto che le iscrizioni sono “crollate” e le classi attualmente necessarie sono appena quindici, per sole tre sezioni.
Prima quindi che si determini un ulteriore calo delle iscrizioni, anche in seguito alle visite previste per il prossimo “open day” ci si è interrogati sulla necessità di un rapido trasferimento in attesa della costruzione del nuovo plesso scolastico, che non dovrebbe sorgere prima di 3/5 anni, anche in considerazione che la situazione di “sofferenza e disagio” della scuola aumenterà inevitabilmente con l’inizio dei lavori per il rifacimento del tetto che dovrebbero iniziare nel 2023.
Per tutte queste ragioni il Comitato Scuole Sicure ha avanzato la proposta di individuare una collocazione alternativa. In particolare sarebbe facilmente attuabile uno “switch”, uno scambio, tra uffici della Provincia e le classi del Liceo Classico, anche in considerazione del limitato numero di classi da trasferire (proposta che nel 2016 era stata ritenuta non praticabile per l’eccessivo numero di classi).
Il Liceo Classico verrebbe collocato presso i locali attualmente occupati dagli uffici provinciali, che tra l’altro erano stati costruiti proprio per ospitare questa scuola, mentre la Provincia troverebbe una collocazione consona nello storico palazzo Euffreducci.
Nello stesso modo in cui sono state trovate le risorse finanziarie per adattare all’uso scolastico il Fermo Forum, di proprietà privata e quindi con un investimento a perdere, altrettanto si potrebbe fare per trovare analoghe somme da utilizzare per gli immobili pubblici.
Le parti si sono ripromesse di fissare un nuovo incontro nel breve periodo per verificare la fattibilità tecnico economica della proposta o di altre eventualmente individuate dalla Provincia.