“L’acqua non va per l’insù”, a Jesi un nuovo progetto per tornare a bere da fonti locali per ridare vita alle comunità
Tornare a bere da fonti locali per ridare vita alle comunità. È la filosofia di “L’acqua non va per l’insù”, il nuovo progetto promosso da Ata Rifiuti Ato2-Ancona, con il sostegno di Viva Servizi, e in collaborazione con Comune di Jesi e associazione Jesi Città da Vivere. La strategia di comunicazione è a cura di Premiata Fonderia Creativa.
Un progetto dal doppio obiettivo. Da un lato, fare bene all’ambiente, prevenendo la proliferazione dei rifiuti plastici, e dall’altro conoscere e valorizzare la città andando a (ri)scoprire le fontanelle dell’acqua pubblica.
Le abitudini moderne ci portano con troppa leggerezza all’abuso dei contenitori usa e getta, ed in particolare delle bottiglie di plastica. Ma solo una bottiglia di plastica usa e getta su 5 viene riciclata, tutte le altre, invece, impiegano tra i 400 e i 1000 anni per decomporsi.
E poi ci sono le fontanelle pubbliche, la presenza silenziosa che in ogni città accompagna giochi, racconti, ritrovi, passeggiate, memorie, di cittadini e turisti. Con generosità, la fontanella dona acqua gratuita a tutti. L’acqua pubblica sgorga anche dai rubinetti di casa e nei pubblici esercizi, talvolta anche ricorrendo all’uso dei purificatori.
Inizia da qui il lavoro che ha portato una rete di enti pubblici e privati a collaborare nel progetto “L’acqua non va per l’insù”, per promuovere l’uso di contenitori riciclabili e riutilizzabili, e riscoprire il valore dell’acqua come bene pubblico.
Si parte da una borraccia, griffata “L’acqua non va per l’insù”, bianca e azzurra, dal design semplice e puro come l’acqua. Comoda da usare e bella da vedere. Il contenitore perfetto per smettere di usare bottigliette di plastica. Ne sono state realizzate 500 e saranno messe a disposizione dei cittadini che ne faranno richiesta, presso gli esercizi commerciali dell’associazione Jesi Città da Vivere, per averla non serve denaro ma basta un proprio ricordo su una delle tante fontanelle della città, una brevissima storia da condividere che sarà raccolta nel diario d’acqua della città. La borraccia potrà essere riempita presso le fontanelle pubbliche o nella rete dei locali aderenti, gratis da rubinetto e a costi molto contenuti in caso di acqua purificata.
Basta lo smartphone per trovare il punto d’acqua più vicino. Il progetto mappa e mette in rete le fontanelle e gli esercizi commerciali in cui bere acqua pubblica e riempire la propria borraccia. In questo modo si potrà scoprire la città percorrendo le vie dell’acqua, a beneficio dell’ambiente.
L’iniziativa segue altri due progetti nati a Jesi, e promossi da ATA rifiuti e Comune di Jesi in collaborazione con JCDV: “Bevi a rendere”, per sostituire l’usa e getta in plastica con bicchieri lavabili, e i brick per l’acqua in tetrapack “Jesi scoperta Pura”, contenitori di cartone riciclato con le stampe dei luoghi d’arte di Jesi, per sostituire le bottiglie in plastica usa e getta da mezzo litro e per far scoprire ai turisti e agli stessi jesini le bellezze cittadine.
Per il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, e per l’assessore all’ambiente e turismo Alessandro Tesei, la nuova iniziativa “L’acqua non va per l’insù” «centra perfettamente l’obiettivo di coniugare l’attenzione all’ambiente con la promozione turistica del territorio. Le borracce in acciaio promuovono il riuso e permettono a cittadini e turisti di ricaricare la borraccia nei bar e ristoranti del centro. Questo limita la proliferazione di rifiuti in plastica e incentiva il consumo dell’acqua del rubinetto. Le bottigliette in plastica da mezzo litro, tra l’altro, sono rifiuti che, più di altri, vanno a finire nell’indifferenziata. L’importanza di questa iniziativa sta anche nella proficua collaborazione tra istituzioni, enti pubblici e privati che in questo caso consente di promuovere quei comportamenti virtuosi che rendono la nostra città più bella, pulita ed accogliente, sostenendo un bene comune, l’acqua pubblica, da tutelare e valorizzare».
«Con questo nuovo progetto intorno all’acqua, Ata Rifiuti persegue ancora una volta la via delle collaborazioni e della rete con chi, nel territorio, sta lavorando per coniugare sviluppo sostenibile e valorizzazione del territorio – spiegano il direttore Massimiliano Cenerini e Matteo Giantomassi di ATA Rifiuti Ato 2 Ancona – Stiamo ideando e promuovendo nel territorio della provincia di Ancona numerosi progetti per contenere la produzione dei rifiuti e favorire l’utilizzo di beni efficacemente recuperabili come nuove materie prime. Tra questi rientrano, a pieno titolo “Bevi a rendere”, “Jesi scoperta pura”, e ora “L’acqua non va per l’insù”, progetti virtuosi che intendono promuovere nuove abitudini di consumo».
Per il direttore generale di Viva Servizi, Moreno Clementi, fare dell’acqua uno strumento per accrescere il senso di appartenenza di una comunità, rafforzare la sua identità, riportando alla memoria storie e accadimenti di quando il bisogno dell’acqua favoriva davvero scambi e relazioni, è un’iniziativa fantastica, che merita massimo sostegno ed una diffusione più ampia possibile. Invitare un’intera comunità a bere l’acqua del rubinetto è un’azione responsabile e sostenibile, resa possibile dall’ottima qualità dell’acqua che Viva Servizi distribuisce attraverso la sua rete.
«La borraccia in plastica riciclata e riciclabile sarà un nuovo prodotto per i clienti dei locali e un ottimo souvenir per i turisti, per promuovere ulteriormente il tema del riuso e della lotta allo spreco. Con queste ed altre iniziative, vogliamo contribuire concretamente a rendere Jesi una città sempre più vivibile, sempre più interessante nella sua offerta socioculturale e sempre più attraente per il pubblico». Questo il commento dell’Associazione “Jesi città da vivere” con il presidente Riccardo Staffolani e il vicepresidente Marco Tombini.
Ufficio stampa: Simona Marini