Notizie in Evidenza

Nuove frontiere del welfare, Coldiretti Marche sale in cattedra: “Ecco come nasce e si sviluppo l’agricoltura sociale”

E ora le Marche si mettono a insegnare l’agricoltura sociale anche all’estero. Una regione, la nostra, all’avanguardia per quel che riguarda welfare e servizi di prossimità che possono erogare direttamente le aziende agricole. Un primato che sta nei numeri. Le 73 le aziende agricole che operano nel sociale iscritte all’apposito albo regionale, più che raddoppiate rispetto al 2029, ci portano a essere la regione che conta più realtà. Non è un caso se l’esempio marchigiano abbia ispirato la legge nazionale che disciplina il settore. Tutti temi che sono stati illustrati a una platea internazionale nel corso per la 13esima conferenza interdisciplinare Aging & Social Change, dedicata all’invecchiamento e ai cambiamenti sociali, organizzata ieri pomeriggio a Villarey dall’Università Politecnica delle Marche alla quale ha partecipato anche la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni. “L’agricoltura sociale – ha detto la presidente Gardoni – rappresenta uno strumento utile per rispondere alle nuove sfide e ai bisogni espressi. Dopo la grande crisi del 2008 che ha portato, in nome degli imposti vincoli di bilancio, a tagli sul welfare e dopo la crisi Covid che ha portato a ripensare tutta l’economia da globale a locale, l’agricoltura sociale consente di mettere a disposizione servizi in zone rurali o nelle periferie urbane”. Sono stati presentati diversi esempi di agricoltura sociale come l’orto in carcere, forme di inserimento lavorativo per soggetti con disagio cognitivo, psichico, disabilità e sono stati anche presentati alcuni progetti ai quali Coldiretti partecipa come partner. Come, ad esempio, la collaborazione tra Coldiretti Marche e l’azienda agricola Vallesina Bio di Monsano con Regione Marche, Università Politecnica delle Marche, Area Vasta 2, Angsa e Coos Marche dedicata all’autismo, con l’inserimento in attività in campagna di soggetti in difficoltà per dar loro un’occasione di lavoro e di indipendenza. Parla ai giovani disabili, invece, il progetto dell’E-Museo dei frutti antichi con l’azienda maceratese Sigi, Coldiretti, Regione, Università di Macerata, Il Faro sociale e Anffas Macerata insieme con l’intenzione di creare, attraverso inserimenti lavorativi, un museo virtuale dei frutti antichi adatto anche allo scolaresche. Infine, ci si sta occupando anche di terza età con un progetto che vede la partecipazione di Inrca, Univpm e Centro Internazionale Montessori. Nelle aziende agricole La Castelletta (Cupra Marittima), Fiorenire (Castignano) e Bagalini (Fermo) saranno inseriti anziani che presentano già un quadro complesso per riscontrare e valutare eventuali miglioramenti derivanti dalle attività proposte.