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Il WWF Marche interviene sull'indagine sul traffico illecito di rifiuti nel territorio jesino

Il WWF Marche esprime la propria soddisfazione e l’apprezzamento verso l’operato delle
forze dell’ordine (Carabinieri Forestali e Guardia di Finanza di e Capitaneria di Porto
Guardia Costiera di Ancona) e della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona per
l’importante operazione che ha portato all’arresto di un imprenditore e alla misura dei
domiciliari di altre 4 persone nell’ambito di un’indagine sul traffico illecito di rifiuti. L’indagine
ha anche rivelato presunte tangenti in enti pubblici locali, tra cui AST Ancona, INRCA e
Jesi Servizi in un intricato quadro di interessi personali, truffe e corruzione di pubblici
ufficiali, che invece di tutelare il bene comune, contribuivano al suo degrado.
Marco Mancinelli, Responsabile Attività di contrasto ai crimini di natura del
Comitato Scientifico WWF Marche, sottolinea: “Fondamentale l’impegno costante della
Procura della Repubblica di Ancona e delle Forze dell’ordine nella lotta contro il traffico
illecito di rifiuti, un fenomeno che rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e la salute
pubblica. Emerge con preoccupazione il fatto che i rifiuti siano stati smaltiti illecitamente in
prossimità di un asilo e di un’area protetta quale la Riserva Regionale Ripabianca di Jesi,
violando le norme basilari della convivenza”.
Il WWF Marche ribadisce la sua ferma condanna per le pratiche illecite legate allo
smaltimento dei rifiuti e si impegna al contempo a continuare a sensibilizzare l’opinione
pubblica sull’importanza di una gestione corretta dei rifiuti. La tutela dell’ambiente e delle
risorse naturali rappresentano un obiettivo fondamentale per il futuro delle e nuove
generazioni e il contrasto del traffico illecito di rifiuti è un passo cruciale per la
conservazione del nostro territorio e la salvaguardia della salute dei cittadini
Il WWF Italia è da sempre al fianco dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’Ordine per
perseguire con determinazione coloro che si rendono responsabili di attività illegali legate
al ciclo di rifiuti e al loro smaltimento.
“Anche in questo caso- aggiunge Marco Mancinelli- daremo mandato ai nostri legali di
intervenire come parte offesa nel procedimento penale per poi costituirci parte civile contro
i responsabili di quello che sembra emergere come un gravissimo sfruttamento ai danni del
territorio locale”.
La garanzia di una giusta applicazione delle leggi ambientali e la tutela del nostro pianeta
rappresentano un impegno condiviso che richiede la collaborazione di tutti i cittadini, delle
istituzioni e delle organizzazioni ambientaliste al fine di assicurare un futuro migliore alle
prossime generazioni e interrompere un pericoloso cortocircuito tra disprezzo delle leggi e
interessi personali di imprenditori e pubblici funzionari.