Electrolux: oltre a parlare di tagli di costi e sinergie, si discuta anche delle future strategie industriali
Le ricadute occupazionali del nuovo piano industriale di riorganizzazione
dell’Electrolux, porteranno conseguenze anche nello stabilimento di Cerreto d’Esi.
In questo trova conferma la necessità irrimandabile del tavolo di settore presso il
MIMIT, e le forti preoccupazioni che come FIOM abbiamo sollevato con la nostra
grande assemblea pubbilica di martedì 16 gennaio, conclusasi con la consegna di un
nostro documento di politiche industriali, elaborato con il contributo di tutte le RSU
aziendali del territorio e consegnato direttamente al Prefetto
L’esubero previsto nell’area di Fabiano è di circa il 10% dell’organico, superiore alla
media nazionale dell’8%.
Apprezzando e ritenendo importante la disponibilità aziendale di non procedere in
maniera unilaterale, ma solo attraverso accordi di uscite incentivate e con il criterio
della non opposizione individuale, la FIOM di Ancona ritiene comunque
fondamentale sottolineare alcuni specifici passaggi.
Nella gestione delle 13 eccedenze operaie, l’Electrolux ha enunciato la possibilità di
eventuali opportunità, che riteniamo possano essere declinate anche come la
riqualificazione delle persone e non solo come riduzione del personale.
E’ inoltre fondamentale parlare , oltre di quella che viene definita dall’impresa una
inevitabile riduzione di costi, anche di progetti di industrializzazione.
Negli incontri territoriali ci è stato illustrato un piano di investimenti che, nel 2024,
guarda più al prodotto, in quanto nel processo si è investito molto negli anni passati e
si punta ad investire successivamente: risulta quindi fondamentale che nella
discussione complessiva di riorganizzazione, si diano garanzie che quei prodotti su
cui l’azienda punta, soprattutto quelli ad alto e medio/alto valore siano poi realizzati
nello stabilimento di Cerreto d’Esi, dove devono essere assolutamente preservate le
professionalità e le competenze specifiche.
Segreteria FIOM CGIL Ancona