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Stefano Capannelli (Ordine Provinciale Ingegneri Ancona): “la Direttiva Europea per la neutralità climatica al 2050 sarà una rivoluzione epocale per l’edilizia. Rischiamo che la domanda “droghi” il mercato come con il Superbonus. Bisogna evitarlo”.

Il Parlamento europeo ha approvato l’accordo della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD) con 370 voti a favore, 199 contrari e 46 astenuti. L’EPBD, nota in Italia come direttiva ‘case green’, introduce nuove misure per realizzare un parco immobiliare climaticamente neutro entro il 2050. Tra gli obiettivi figurano anche la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico. Secondo la nuova normativa, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Inoltre, i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028.  Per quanto riguarda il patrimonio edilizio marchigiano, una recente indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato Marche non autorizza ottimismo. Il 59,6% dei 212.804 attestati di prestazione energetica (Ape) si riferisce a immobili che ricadono nelle classi F (26,1%) e G (33,5%) e se si sommano a quelli in classe E (17,3%) sono 76,9% le case marchigiane non green. Il che rapportato ai 330mila edifici censiti abitati da 647mila famiglie significa che sono quasi 249mila le costruzioni da mettere a norma su cui dovranno investire quasi 488mila famiglie. Un quadro allarmante.  “Si tratta di una rivoluzione epocale- spiega il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ancona, Stefano Capannelli.  “Occorrerà mettere a norma, dal punto di vista dell’efficientamento energetico tantissime case ed immobili di vario genere. Quando la misura sarà recepita in Italia, i lavori che seguiranno a tappe serrate, dovranno essere organizzati meglio di quanto successo per il 110%.
Dalla fase di produzione dei materiali alla progettazione, alla messa in opera, la filiera dovrà essere organizzata e programmata in funzione della reale capacità del mondo professionale, produttivo ed imprenditoriale di fare i lavori in tempi ritenuti congrui, evitando circostanze come quelle avvenute con il sistema di bonus edilizi disegnato dal 110%. In quell’occasione, infatti, la forte domanda ha “drogato” il mercato.
Non dimentichiamo- continua il leader degli ingegneri dorici- che in Italia c’è un patrimonio edilizio sofferente per effetto del sisma a differenza di quanto avviene nel resto del Continente.  Esso dovrebbe essere migliorato, dunque, non soltanto dal punto di vista energetico.  Gli ordini seguiranno, con estrema attenzione, l’evoluzione della norma in Italia. E’ assolutamente importante che si programmino le attività con tempi di esecuzione reali e fattibili, in modo che non si possano generare sconsiderati aumenti della domanda non correlati alle capacità di offerta di lavoro e della progettazione. Infine- conclude il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ancona, Stefano Capannelli, -dovranno essere trovati gli idonei strumenti finanziari.  Lo Stato non potrà finanziare tutto, ma sarà necessario che le famiglie possano diluire la spesa negli anni,  finanziandola con il risparmio energetico conseguito.”