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Tartarughe e fratini arrivano sulle nostre spiagge. Chiedendoci tutela e ci offrono nuove opportunità per un futuro vivibile in armonia con la natura.

Il nido di tartaruga sulla spiaggia di Cupra marittima fa seguito ai nidi di fratino sulle spiagge di
Grottammare e San Benedetto del Tronto. È la dimostrazione che la nostra è una costa
particolarmente importante per la biodiversità del mare Adriatico, che va tutelata e salvaguardata
con l’istituzione del Parco Marino del Piceno.
Questo è il messaggio che l’associazione promotrice del Parco vuole dare ai cittadini: possono
coesistere tutti gli usi del mare, dal turismo alla pesca, usi sportivi o usi professionali, senza
necessariamente creare problemi alla natura.
È sufficiente un minimo di attenzione e una buona dose di conoscenza per far sì che eventi
straordinari come quelli della tartaruga o del fratino continuino ad avvenire accrescendo la cultura
e la conoscenza del nostro mare. Bisogna semplicemente creare le condizioni per una attenzione
anche agli aspetti di naturalità. Una attenzione che in termini istituzionali e amministrativi si può
attivare soltanto con la istituzione di un organismo pubblico preposto a tale scopo: l’area marina
protetta.
Negli incontri che l’associazione sta organizzando di approfondimento della materia (ce ne sono
stati negli ultimi due anni e ce ne saranno ancora già programmati nella prossima estate), si sono
ascoltate le testimonianze di tante altre aree marine protette italiane dove operatori della pesca
del turismo hanno chiaramente raccontato come l’istituzione del parco Marino abbia portato
enormi benefici in termini sia di qualità di vita che di conoscenza del mare oltre che economici.
L’appello è quindi quello di non tergiversare oltre e l’invito ai Comuni di accelerare il processo
istitutivo.

Il Gruppo Operativo dell’associazione
“Promotori del Parco Marino del Piceno OdV”