SALARI MARCHE: I PIU’ POVERI SONO I LAVORATORI DI ALBERGHI E RISTORAZIONE, INSEGNANTI ED EDUCATORI
“Precariato e bassi salari: sindacato e politica si confrontano
per ricomporre le fratture”: è il titolo del convegno, in
programma oggi pomeriggio (ore 16), promosso dalla Cgil Marche,
presenti Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil Marche,
Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, Andrea
Lassandari, docente Diritto lavoro università Bologna, Arturo
Scotto, deputato Pd, Roberto Cataldi, senatore M5s e Franco
Mari, deputato Avs. Le conclusioni sono di Maria Grazia
Gabrielli, segretaria nazionale Cgil. Al centro del dibattito, i
bassi salari dei lavoratori delle Marche.
I DATI – Nelle Marche, i salari sono tra i più bassi in Italia.
In particolare, secondo l’ultima indagine Ires Cgil su dati Inps
2023, i lavoratori più poveri sono quelli che lavorano nel
settore alberghi, ristorazione, e agenzie di viaggio, con uno
stipendio lordo annuo di 8.723 euro, seguono quelli dei servizi
alla persona con 10.181 euro, quindi le attività artistiche,
sportive, musei e associazioni con 11.403 euro annui. La
classifica prosegue con gli insegnanti e gli educatori e i
14.648 euro lordi annui che percepiscono, quelli dell’assistenza
sanitaria e sociale con 16.076 euro, e poi ci sono i lavoratori
dell’attività informatica, di ricerca, servizi alle imprese con
16.669 euro. E non è finita qui: seguono i lavoratori delle
industrie alimentari , bevande e tabacco con 16.752 euro,
l’edilizia con 19.798 euro, il commercio con 19.995. Quindi,
quelli dell’abbigliamento, calzature e pelli con 20.263. i più
ricchi della classifica sono i lavoratori delle estrazioni di
minerali da cave e miniere con 46.194 euro, e poi ci sono quelli
delle attività finanziarie e assicurazioni con 44.310, a metà
classifica resistono i lavoratori dei mobili con 24.319 e la
meccanica con 27.383.
L’ANALISI –“Questi dati sono la migliore risposta a chi afferma
che non si riesce a trovare manodopera giovanile nelle Marche –
dichiara Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche -.
Le condizioni dettate dal mercato del lavoro sono orientate
verso il lavoro povero, al di sotto dei livelli di altre regioni
e con un carattere di precarietà più accentuato. Se a questo
sommiamo una dinamica demografica che vede un drastico calo dei
residenti nelle fasce giovanili, il futuro non si intravvede.
Urgono politiche vere e mirate da parte della Regione Marche e
da parte degli imprenditori.”