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Autonomia differenziata: nelle Marche meno entrate e più spese. Santarelli (Cgil Marche): “Siamo diventati una spina nel fianco delle regioni del Centro-Nord”

Gli effetti, nelle Marche, della legge sull’autonomia differenziata? “Se, nella regione, ci fossero tutti
amministratori pubblici avveduti, a partire dal Governatore, probabilmente si sarebbero già espressi e
schierati contro questa legge. Ad ascoltare le dichiarazioni del Ministro Calderoli e di alcuni Presidenti di
regioni del nord, l’intenzione chiara della norma è quella di trattenere all’interno del proprio territorio
una quota maggiore di risorse tributarie e contributive rispetto alle risorse che da quello stesso
territorio hanno avuto origine”. E’ quanto dichiara Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche
a proposito della legge sull’autonomia differenziata: la Cgil con altre associazioni e partiti ha promosso
una raccolta di firme per abrogarla. A confermare le conseguenze negative di questa norma sulla
regione, ci sono studi ad hoc .
Il 20 luglio scorso, è uscito il rapporto elaborato dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani
dell’Università Cattolica di Milano che dimostra come il Sud produca solo il 22% del Pil nazionale e come
siano scarse le risorse da cui attingere da queste regioni a meno che non si ipotizzi il disastro del welfare
per metà della popolazione italiana. Sottolinea Santarelli: “L’ultimo dato dimostra come la regione
Marche rappresenti solo geograficamente il centro e come sia diventata una sorta di palla al piede
proprio per le regioni del centro-nord, insieme all’Umbria e alla Liguria”.
Infatti,nelle Marche, secondo gli ultimi dati a disposizione del 2019, “come in per tutte le regioni del sud,
le entrate generate sul territorio sono minori delle spese di cui beneficia il territorio. Secondo lo studio,
a fronte di 20,7 miliardi di spesa primaria, le Marche producono in termini di entrate fiscali 19,5,
beneficiando quindi 1,2 miliardi di spesa in più rispetto a quanto prodotto”, rilancia il segretario.
Considerando che nel 2019 la nostra regione ha beneficiato di 2,8 mld solo di riparto del fondo sanitario
nazionale, la simulazione che l’OCPI effettua successivamente dimostra come se le regioni del nord
trattenessero 2 punti Pil, l’Italia vedrebbe il proprio residuo fiscale passare da 31,7 miliardi a 7,1 miliardi.
Cosa succederebbe alle regioni del Sud e alle Marche?
Conclude Santarelli: “Amministratori responsabili, scevri da condizionamenti ideologici, si porrebbero la
domanda. La nostra Giunta non proferisce parola da mesi su questo tema ma spesso chi resta in silenzio
è complice. Stanno difendendo gli interessi dei marchigiani o solo quelli di casacca o meglio ancora di
“filiera”?”.