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INTESA SANPAOLO: MONITOR DEI DISTRETTI AGROALIMENTARI ITALIANI AL 31 MARZO 2024

EXPORT OLTRE 7 MILIARDI DI EURO NEL PRIMO TRIMESTRE , +6,6%

TENDENZIALE

 +2,4% per la filiera dei distretti vitivinicoli con oltre 1,5 miliardi di export.
Tra i distretti, spiccano positivamente i Vini del Veronese, (+11,6%) e Vini
dei colli fiorentini e senesi (+7,4%).
 Prosegue la crescita della filiera della pasta e dolci +4,4%. Stessa
dinamica per i Dolci di Alba e Cuneo +18,9% e per i Dolci e pasta veronesi
+16,4%.
 Procede bene sui mercati esteri la filiera delle conserve +8,4% grazie
soprattutto al contributo delle Conserve di Nocera +10,5%.
 Lieve progresso per la filiera dei distretti agricoli (+0,6%). Il principale
distretto, l’Ortofrutta romagnola, chiude quasi invariato il primo trimestre
del 2024 (-0,2%), nonostante il clima avverso che ha caratterizzato gran
parte dell’anno.
 Nella filiera delle carni +6,1%, si distinguono in particolar modo i Salumi
di Parma (+17,6%) e i Salumi del modenese (+8,8%).
 Luci e ombre nella filiera del lattiero-caseario +2,1%: il principale
distretto, il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale, arretra
leggermente (-3,7%), in ripiegamento anche la Mozzarella di bufala

campana (-10,3%). Boom di vendite sui mercati esteri per il Lattiero-
caseario parmense (+36%).

 Ottima performance per i distretti dell’olio +65% con crescite a doppia
cifra per l’Olio toscano (+71,7%), per l’Olio umbro (+44,2%) e per il
comparto oleario del distretto dell’Olio e pasta del barese (+55,4%).
 La filiera del riso è l’unica a chiudere con un segno leggermente negativo
il primo trimestre del 2024 (-0,8%). In crescita la filiera del caffè (+8%).
Bene anche l’Ittico del Polesine e del Veneziano (+19,8%).
 La Germania si conferma il primo partner commerciale per i distretti
agroalimentari (+4,2% tendenziale); riprendono vigore i flussi verso gli
Stati Uniti (+17,2%); in lieve crescita anche Francia (+1,9%) e Regno Unito
(+0,8%).
Massimiliano Cattozzi: “Il comparto agroalimentare italiano continua a crescere anche
negli ultimi mesi: si conferma così uno dei settori più brillanti per l’export, nonostante
scenari complessi dal punto di vista geopolitico e climatico. Per incrementare la
competitività e la crescita sui mercati esteri, Intesa Sanpaolo continua a operare fornendo
supporto agli investimenti grazie agli oltre 6 miliardi di euro erogati dalla Direzione
Agribusiness, dal 2021 a oggi, alle sole PMI del mondo agroalimentare con finanziamenti

a medio e lungo termine in particolare destinati a sostenibilità, innovazione e
digitalizzazione. Si tratta di accompagnare le progettualità anche di aziende di minori
dimensioni prevalentemente nei processi di transizione e sviluppo sostenibile che Intesa
Sanpaolo supporta tramite il programma Il tuo futuro è la nostra impresa per dare sempre
maggior slancio al Made in Italy agroalimentare”.
Pavia, 11 settembre 2024. Dopo aver archiviato il 2023 con un progresso sui mercati esteri
del 4,5% rispetto al 2022, i distretti agroalimentari italiani continuano sullo stesso trend nel
primo trimestre del 2024 realizzando quasi 7,1 miliardi di euro di esportazioni, 441 milioni
in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+6,6% tendenziale a prezzi correnti).
È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 marzo 2024, curato
dal Research Department di Intesa Sanpaolo. La dinamica ricalca quella del totale dell’export
agroalimentare italiano (+6,7%), e va in controtendenza rispetto agli altri distretti
manifatturieri, che invece arretrano leggermente (-2,7%).
La filiera dei distretti vitivinicoli nei primi tre mesi del 2024 ottiene il 2,4% in più rispetto
allo stesso periodo del 2023 grazie ai dieci distretti monitorati che totalizzano oltre 1,5
miliardi di export dopo il lieve calo del 2023 (-0,7% rispetto al 2022). Spicca positivamente
il distretto dei Vini del Veronese, con una crescita a due cifre (+11,6%) e anche il distretto
dei Vini dei colli fiorentini e senesi (+7,4%). Si assesta sugli stessi valori del primo trimestre
del 2023 il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+0,4%). In lieve contrazione invece il
distretto più importante in termini di valori esportati, quello dei Vini di Langhe, Roero e
Monferrato (-2%).
Segue sullo stesso sentiero di crescita dello scorso anno la filiera della pasta e dolci: (+4,4%
nel primo trimestre del 2024, dopo il +4,8% del 2023). Tra i distretti della filiera, va segnalata
la dinamica molto positiva del primo distretto per valori esportati, quello dei Dolci di Alba e
Cuneo, che realizza quasi 75 milioni di euro di esportazioni in più rispetto al primo trimestre
del 2023 (+18,9%). Anche i Dolci e pasta veronesi segnano un progresso a due cifre
(+16,4%). Arretrano invece i comparti pasta e dolci dei due distretti campani: l’Alimentare
napoletano cala del 33,2% e l’Alimentare di Avellino del 22,6%.
Lieve progresso per la filiera dei distretti agricoli nel primo trimestre del 2024 (+0,6%). Il
principale distretto, l’Ortofrutta romagnola, chiude quasi invariato il primo trimestre del
2024 (-0,2%), nonostante il clima avverso che ha caratterizzato gran parte dell’anno (siccità,
gelate tardive e alluvioni) e che ha compromesso molte produzioni del territorio. Forte balzo
in avanti per le Mele dell’Alto Adige (+16,9%). Anche il Florovivaistico del Ponente ligure
mostra una buona dinamica (+10,7%). In arretramento invece la Nocciola e frutta
piemontese (-17,8%).
Procede bene sui mercati esteri la filiera delle conserve (+8,4% nel primo trimestre del 2024).
Nella dinamica della filiera risulta determinante l’apporto del principale distretto, le
Conserve di Nocera, che da solo contribuisce con 41 milioni ai 65 di crescita complessiva
della filiera nel trimestre (+10,5% tendenziale). Secondo per contributo alla crescita il
comparto conserve dell’Alimentare di Parma (+28%).

Nella filiera delle carni, che nel complesso registra nel primo trimestre del 2024 un progresso
del 6,1%, si distinguono in particolar modo i Salumi di Parma (+17,6%) e i Salumi del
modenese (+8,8%).
Luci e ombre nella filiera del lattiero-caseario: il principale distretto in termini di valori
esportati, il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale, arretra leggermente (-3,7%).
Anche la Mozzarella di bufala campana riduce le esportazioni nel primo trimestre del 2024
(-10,3%) dopo la crescita del 7,4% registrata nel 2023. Fanno da contraltare i successi del
distretto Lattiero-caseario parmense che tocca +36% nel primo trimestre del 2024.
Tuttavia, la filiera che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti
agroalimentari italiani è quella dell’olio con un +65%, con aumenti a doppia cifra per tutti e
tre i distretti che la compongono: +71,7% per l’Olio toscano, +44,2% per l’Olio umbro e
+55,4% per il comparto oleario del distretto dell’Olio e pasta del barese. Le stime produttive
elaborate da ISMEA indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-24 (dopo il crollo
del 37% nell’annata 2022-23). Continua anche la spinta sui prezzi, dopo i forti rialzi del 2023
determinati dalla scarsa disponibilità mondiale.
La filiera del riso è l’unica a chiudere con un segno leggermente negativo il primo trimestre
del 2024 (-0,8%). Invariato il Riso di Vercelli, che dopo il +26,1% dello scorso anno,
conferma i flussi del primo trimestre del 2023 (-0,02%); lieve calo per il Riso di Pavia (-
1,7%).
In crescita la filiera del caffè (+8% nel primo trimestre del 2024), dove spicca il distretto del
Caffè di Trieste (+13,8%). Crisi logistiche e cambiamenti climatici hanno avuto un impatto
maggiore sui prezzi del caffè rispetto ad altre commodity.
Bene anche il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+19,8%). Proseguono nel
territorio i tentativi per arginare l’invasione del granchio blu, tra cui la pesca del crostaceo e
l’istituzione di ambienti protetti con aree recintate.
La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti
agroalimentari (+4,2%); riprendono vigore i flussi verso gli Stati Uniti (+17,2%) dopo il lieve
calo del 2023 (-1,4%); in crescita anche Francia (+1,9%) e Regno Unito (+0,8%). Le
economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale delle esportazioni distrettuali
agroalimentari, segnano un progresso del 10,1% tendenziale (rispetto al +5,8% delle
economie avanzate). Tra queste vanno segnalate Polonia (+10,3%) e Romania (+17,5%); in
recupero Cina (+6,9%) e Russia (+44,7%).
Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo ha
dichiarato: “Il comparto agroalimentare italiano continua a crescere anche negli ultimi
mesi: si conferma così uno dei settori più brillanti per l’export, nonostante scenari complessi
dal punto di vista geopolitico e climatico. Per incrementare la competitività e la crescita sui
mercati esteri, Intesa Sanpaolo continua a operare fornendo supporto agli investimenti grazie
agli oltre 6 miliardi di euro erogati dalla Direzione Agribusiness, dal 2021 a oggi, alle sole
PMI del mondo agroalimentare con finanziamenti a medio e lungo termine in particolare
destinati a sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Si tratta di accompagnare le

progettualità anche di aziende di minori dimensioni prevalentemente nei processi di
transizione e sviluppo sostenibile che Intesa Sanpaolo supporta tramite il programma Il tuo
futuro è la nostra impresa per dare sempre maggior slancio al Made in Italy agroalimentare”.