Sull’abuso di alcool finiscono indagati soggetti eccellenti
URBINO – Cinque indagati eccellenti, tra cui l’ex responsabile del Laboratorio di tossicologia dell’Asur.
Anche il dirigente sanitario Paolo Curina, responsabile del servizio di Pesaro fino al 30 settembre 2013, nell’ambito del Dipartimento di prevenzione e medicina del lavoro diretto dal dottor Oriano Tiberi, andato in pensione poco dopo essere stato sospeso dal servizio come misura cautelare, è finito nell’inchiesta della Procura di Urbino, coordinata dal sostituto procuratore Irene Lilliu, che vede coinvolte a vario titolo cinque figure eccellenti della zona. Paolo Curina dovrà comparire davanti al Gup di Urbino il prossimo 5 giugno per rispondere di tre imputazioni: abuso di ufficio in concorso, falsità ideologica in atto pubblico e falsità ideologica in certificati.
Il nome del biologo emerge dalle intercettazioni telefoniche a cui era sottoposto Piero Micheli, ex direttore dell’ufficio controlli dell’Agenzia delle entrate di Pesaro al centro di un’altra indagine della Guardia di Finanza. Dai colloqui intercorsi la Finanza ha ricostruito una vicenda legata alla patente di guida dello stesso Micheli.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta della magistratura, Il 7 luglio del 2013 la Polstrada di Cagli, nel corso di alcuni controlli a Urbino, ritira la patente a Micheli per guida in stato di ebbrezza. Per l’ex direttore 90 giorni a piedi sono insostenibili e così pensa di aggirare l’ostacolo. Si rivolge all’amico, l’ex funzionario del Commissariato di Urbino Umberto Sciamanna (anche lui ora indagato) che lo mette in contatto con il capo della Polstrada di Urbino, Giampaolo Garbugli (indagato) che consiglia a Micheli di fare ricorso al giudice di Pace suggerendogli di spiegare lo stato di ebbrezza con l’uso di un colluttorio per l’igiene orale a base di alcool. Resta però il problema dell’analisi del sangue il cui esito dovrebbe evidenziare l’assenza di ogni traccia di alcool.
A questo punto Micheli (è il 31 luglio del 2013) si fa accompagnare da un amico (il cui nome è agli atti ma non risulta tra gli indagati) proprio nel laboratorio di via Barsanti, dal direttore Curina. E’ lui a suggerire a Micheli la necessità di trovare sangue pulito e si candida a seguire direttamente la pratica. Così, persino in assenza della richiesta del diretto interessato, Curina sollecita telefonicamente e via fax la Commissione patenti di Urbino affinchè vengano affidate a lui le analisi del sangue da effettuare a Micheli, il giorno successivo nel Laboratorio di Tossicologia di Muraglia.
In realtà Micheli non andrà a Pesaro per sottoporsi all’esame ematico ma, grazie a un infermiere di Urbino già in pensione, otterrà il prelievo a domicilio eseguito però sul figlio Matteo. Una terza persona consegnerà la provetta con il sangue di Matteo Micheli a Curina, trasportandola da Urbino a Pesaro. Lo stesso Curina certificherà, essendo il direttore del Laboratorio di Tossicologia, la correttezza degli esami presentati da Micheli: quella certificazione che ha ingannato il giudice di pace che sospenderà il provvedimento di sospensione della patente.
Quanto al colluttorio a base alcolica, l’ex direttore dell’ufficio controlli dell’Agenzia delle Entrate aveva già provveduto a farsene certificare l’uso dalla sua dentista di fiducia, la dottoressa Gabriella Cioppi, finita così nell’inchiesta.
Il biologo Paolo Curina, a cui l’Asur aveva rinnovato il contratto fino al 2017, il 26 settembre del 2013 ha presentato domanda di pensionamento, il giorno seguente ha ottenuto risposta positiva e tre giorni dopo, il primo ottobre, era in pensione esattamente lo stesso giorno in cui è andato in quiescenza il suo ex direttore Massimo Fresina.