“FERMARE LA STRAGE NEL MEDITERRANEO”: ANCHE LE MARCHE SI MOBILITANO
Per fermare la strage di migranti nel Mediterraneo, la Cgil insieme ad una cartello di associazioni
parteciperà alla manifestazione nazionale che si terrà sabato 20 giugno, alle ore 15, in Piazza
del Colosseo a Roma.
Anche dalle Marche partiranno pullman da tutte le province, proprio per ribadire anche dalla nostra
regione come si legge nell’appello nazionale che “l’Europa deve costruire una risposta di pace, di
convivenza, di democrazia, di benessere sociale ed economico, ispirandosi al principio di
solidarietà e abbandonando le politiche securitarie, dell’austerità, degli accordi commerciali
neolibertisti, di privatizzazione dei beni comuni. L’Europa deve investire sul lavoro dignitoso, sulla
giustizia sociale, sulla democrazia e sulla sovranità dei popoli. L’Europa siamo noi. Noi dobbiamo
fare l’Europa sociale solidale”.
L’Italia deve però dotarsi di una legge sul diritto d’asilo e di un sistema di accoglienza con caratteri
strutturali e non fondato come è avvenuto fin’ora sull’emergenza.
La manifestazione di Roma si svolgerà in contemporanea a numerose iniziative in altri Paesi
europei e africani.
“Auspichiamo quanto prima – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche – che
la nuova Giunta regionale affronti il tema, aprendo un tavolo di confronto con tutte le realtà
coinvolte nel sistema delle 57 strutture temporanee presenti nelle Marche, dalle associazioni alle
cooperative che gestiscono l’accoglienza, dagli SPRAR alle Prefetture sino ad includere l’Anci”. Il
tutto “per analizzare, nella massima trasparenza, il fenomeno, tenendo conto in primo luogo delle
condizioni dei rifugiati stessi, di come vengono accolti, dell’idoneità dei centri di accoglienza e dei
percorsi di sostegno che vengono avviati. Ma anche di come vengono affidati gli appalti da parte
delle Prefetture e di come viene monitorata e controllata la situazione, evitando le gare al massimo
ribasso, rispettando le clausole sociali nei cambi di appalto e controllando in maniera stringente le
rendicontazioni delle spese”.
Per Santarelli, “solo costruendo un sistema trasparente, efficiente e rispettoso dei diritti, anche dei
tanti lavoratori del sociale che operano nei progetti di accoglienza, si possono evitare fenomeni
come quelli venuti di recente a galla in diverse parti d’Italia”.
Le Marche, conclude, “devono continuare ad essere un modello positivo di regione solidale,
accogliente e rispettosa della legalità. Solo così si possono combattere le spinte razziste e le
propagande ignobili fatte sulla pelle di persone che scappano da guerre, fame e disperazione, da
parte di forze politiche che costruiscono il loro consenso sulla paura, ancora più accentuata dalla
crisi economica”.
Ancona, 16 giugno 2015