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“Forza Italia si fa portabandiera del No al referendum sulla riforma costituzionale

IMG-20120630-00107Il Coordinamento provinciale di Forza Italia-Fermo è in campo e a disposizione dei cittadini per la

costituzione dei Comitati per il No contro la riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi. In

cantiere, oltre alla costituzione di un Comitato provinciale per il No, anche una programmazione

generale con gli altri Coordinamenti provinciali delle Marche.

Forza Italia ha già avviato, anche tramite i social network, la campagna contro la riforma. Siamo in

contatto con moltissimi cittadini e, al contempo, stiamo promuovendo la costituzione dei Comitati

per il No con la supervisione dei coordinatori provinciali del nostro Partito. Chi è interessato a

costituire un Comitato per il No può contattare i coordinatori provinciali FI o visitare il sito

www.forzaitalia.it. Tra la gente abbiamo riscontrato un grande interesse alla questione e, soprattutto,

un dilagante sentimento di protesta nei confronti del Governo e della sua riforma con cui si vuole

consegnare nelle mani di una sola persona un potere assoluto. Per questo motivo con la protesta

cresce anche la predisposizione a votare “No” al prossimo referendum. Siamo in strada per

difendere la democrazia e la libertà. E rilanciamo i 10 punti del No del Centrodestra alla riforma

costituzionale:

1) No perché non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una finta maggioranza (su

cui pesa la dichiarazione di illegittimità della legge elettorale da parte della Corte

Costituzionale)

2) No perché quella italiana era la Costituzione di tutti (e invece nel processo di riforma il

metodo utilizzato ha provocato solo spaccature con soprusi nei confronti delle prerogative

riconosciute all’opposizione)

3) No perché il referendum non potrà sanare né compensare un vizio di origine, ovvero la

mancanza di legittimazione del Governo e dunque della riforma

4) No perché la Costituzione deve unire e non dividere. Questa riforma, invece, destituisce il

meglio della tradizione democratica del nostro Paese

5) No perché il combinato disposto con la legge elettorale porta a un Premierato assoluto

6) No perché saltano pesi e contrappesi. E’ il modello dell’uomo solo al comando. Nascerebbe

un Premierato assoluto che diventerebbe privo di idonei contrappesi. Ne deriverebbero

effetti collaterali negativi anche per il sistema di checks and balances. Ne risentirebbe infatti

l’elezione del Capo dello Stato, dei Componenti della Corte Costituzionale e del Csm.

7) No perché il Senato è solo un pasticcio. Le funzioni attribuite al nuovo Senato sono ambigue

e il modo di elezione dei Senatori è confuso, prevedendo peraltro che siano rappresentati enti

territoriali con funzioni molto diverse.

8) No perché non funziona il riparto di competenze Stato-Regioni- Autonomie locali

aumentando l’attuale contenzioso

9) No perché si sostituisce il Centralismo al Pluralismo e alla Sussidiarietà, e si crea

inefficienza. Aumenterà la spesa statale. E quella regionale e locale, specie per il personale,

non diminuirà.

10) No perché non si valorizza il principio di Responsabilità. Lo Stato, infatti, attraverso la

clausola di supremazia, potrebbe riaccentrare qualunque competenza regionale

contraddicendo il principio sancito dall’art.5 della Costituzione per riconoscere e promuovere

le autonomie locali.

16-7- 2016

Il Coordinatore provinciale FI

FERMO