Carte di credito: ecco come evitare di farsele clonare
Purtroppo i casi di clonazione di una carta di credito non sono pochi. Ma come si fa? Uno dei metodi più diffusi, spiega InvestireOggi.it, per appropriarsi dei dati della carta di credito è sicuramente lo skimmer. Nel dettaglio si tratta di uno strumento che viene posizionato solitamente all’interno della fessura dei bancomat o negli apparecchi che si utilizzano nei negozi per il pagamento.
Tale strumento, poi, copia i dati che sono memorizzati sulla banda magnetica della carta di credito. Proprio per questo si consiglia di effettuare delle operazioni presso sportelli privati o all’interno della filiale. Per quanto concerne il pagamento in negozio si consiglia di monitorare bene la transazione e non lasciare mai incustoditi gli scontrini in quanto i malintenzionati potrebbero ricostruire i dati della carta con la sola ricevuta della transazione effettuata.
Le carte contactless sono quelle che non necessitano di codici o di firme per le transazioni. Esse inoltre non richiedono l’inserimento fisico della carta nel lettore ma soltanto l’avvicinamento. Purtroppo, però, così come con le carte di credito il pericolo è lo stesso in quanto quando essa si avvicinerà al Pos si attiverà il microchip della carta per lo scambio dei dati e proprio in quell’istante la Rfid ovvero un’antenna radio potrà intercettare lo scambio dei dati e carpire tutte le informazioni utili.
Tali antenne, purtroppo, riescono ad intercettare fino a dodici metri per cui il malintenzionato non deve necessariamente trovarsi vicino alla vittima. Inoltre vi sono dei dispositivi portatili che permettono di accendere il sistema di contacless avviando quindi una trasmissione di dati che risulterà essere non veritiera. Per far sì che ciò non accada sarebbe preferibile tenere la propria carta sempre in un dispositivo metallico in quanto esso disturba la trasmissione dei dati.