“Treni locali l’Authority fischia un ammonimento preventivo”
Il servizio dei treni locali sottoposti a contratti di servizio, 32 per l’intero Paese, sono finiti sotto la lente dell’Authority di regolazione dei trasporti. La causa i pesanti disservizi registrati in questi anni a danno dei passeggeri, treni soppressi, ritardi cronici, carrozze affollate, condizionatori fuori uso, servizi igienici sporchi, scarsa sicurezza a bordo, mancanza di informazioni, passeggeri con disabilità scarsamente assistiti e via di questo passo. L’Authority ha voluto, in vista del rinnovo dei contratti di servizio, nel 2018, “avvisare” gli Enti locali e il gestore del servizio che occorre cambiare registro se si vuole accedere ai fondi pari a 1,6 mld di euro.
L’Authority ha fissato in questo quadro una serie di livelli minimi di servizio che dovranno essere applicati ai nuovi contratti, in base ad una lista di otto fattori così descritti:
-disponibilità dei servizi di trasporto,
-regolarità e puntualità del servizio;
-informazioni all’utenza;
-accessibilità commerciale;
-aspetti relazionali;
-attenzione al cliente;
-pulizia e confort dei mezzi e delle infrastrutture,
-accessibilità dei mezzi e delle infrastrutture in particolare per i passeggeri disabili;
-sicurezza del viaggiatore e del viaggio;
Attualmente i contratti di servizio sono largamente disattesi e solo in alcuni casi c’è una gestione accurata del sovraffollamento dei convogli, del loro condizionamento, della puntualità. Nei nuovi contratti di servizio lo standard secondo l’Authority dovrà tendere verso il 10%, in particolare sulla puntualità nelle fasce orarie di maggior utilizzo da parte dei pendolari.
L’auspicio pe ri passeggeri, pendolari è che il fischio di ammonimento preventivo dell’Authority non cada nel vuoto e nel caso di disomologazione vengano tolti i fondi a quanti non rispettano lo standard ovvero si apra il mercato ad altri operatori affinché la concorrenza stimoli una migliore prestazione del servizio.
ARES