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Infolampo: manifestazione – autosufficienza

Contro i nuovi fascismi tutti a Roma
E’ giunto il momento di provvedimenti tesi allo scioglimento dei movimenti
neofascisti, neonazisti e razzisti. L’Italia deve dimostrare, con i fatti, il suo
radicamento nei valori e nei principi fondativi della Repubblica: l’antifascismo
e la Resistenza
di Carla Nespolo, presidente Anpi
Le 23 organizzazioni promotrici dell’appello Mai più fascismi hanno indetto per il
prossimo sabato 24 febbraio in Piazza del Popolo, a Roma, una grande manifestazione
nazionale per dire NO ai risorgenti fascismi e razzismi. Una iniziativa che auspichiamo
molto partecipata: dovrà emergere da quella piazza una voce forte, un richiesta ferma e
appassionata alle Istituzioni affinché dal giorno successivo avviino un serio e operativo
percorso di contrasto a tutte quelle formazioni i cui crescenti atti di prepotenza e violenza
hanno raggiunto un alto livello di inaccettabilità. Macerata ne è un tragico esempio.
E’ giunto il momento di provvedimenti importanti tesi allo scioglimento dei movimenti
neofascisti, neonazisti e razzisti. L’Italia deve dimostrare, con i fatti, il suo radicamento
nei valori e nei principi fondativi della Repubblica: l’antifascismo e la Resistenza. Sarà il
24 una giornata di grande entusiasmo, di “ricarica” delle energie civili, di ripartenza
collettiva verso approdi di rafforzamento del tessuto democratico del Paese. Per questo ci
aspettiamo un rilevante appuntamento di popolo, per questo abbiamo invitato anche
Sindaci e Presidenti di Regione, l’espressione massima delle comunità cittadine.
Abbiamo bisogno tutti di ritrovarci, di guardarci negli occhi e prometterci forza e
continuità nell’impegno. La manifestazione sarà inoltre occasione per far firmare l’appello
Mai più fascismi che sta girando per tutta Italia e che deve raggiungere un numero molto
elevato di adesioni. Ripeto: la situazione è molto preoccupante. Tutti debbono sentirsi
parte attiva di questo processo di piena attuazione della Costituzione. Il fascismo è un
crimine. E’ stato sconfitto dalla storia e non dobbiamo permettere che ritorni.
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Non autosufficienza. La proposta dei sindacati pensionati
Una legge nazionale adeguatamente finanziata per affrontare concretamente il problema della
non autosufficienza, uno dei grandi temi della nostra società che coinvolge quasi 3 milioni di
persone in larga parte anziane.
È quanto chiedono i Sindacati dei pensionati Spi Cgi, Fnp Cisl e Uilp Uil che poco fa a Roma,
durante un’iniziativa presso l’Auditorium di via Rieti, hanno presentato le loro proposte ai partiti
politici che si candidano a governare il paese.
I Sindacati ritengono infatti che la risposta data finora dalle Istituzioni sia stata inadeguata,
disorganizzata e frammentata sia nella spesa che negli interventi offerti da Stato, Regioni e
Comuni scaricando così quasi interamente sulle famiglie l’onere dell’assistenza e alimentando le
diseguaglianze tra chi riesce ad accedere ai servizi e chi no e tra chi si può permettere
un’assistenza privata e chi no.
Spi-Fnp-Uilp chiedono pertanto che il riconoscimento della condizione di non autosufficienza sia
determinato con criteri uniformi in tutto il territorio nazionale; che siano individuati i Livelli
essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza (Lesna); che si preveda la copertura
integrale dei costi delle prestazioni a carico del Ssn per l’assistenza alle persone non
autosufficienti gravissime; che il Fondo sanitario nazionale raggiunga un livello di finanziamento
pubblico adeguato e che i Lesna siano a carico della fiscalità generale; che si preveda la
sperimentazione e la promozione di forme di residenzialità innovative; che si riconosca la figura
dei caregiver e che si proceda a una riorganizzazione dell’indennità di accompagnamento
inserendola nel Piano assistenziale individuale e mantenendone comunque il suo carattere
universalistico e senza quindi collegarla alla prova dei mezzi.
“Vogliamo porre all’attenzione della politica uno dei grandi temi del terzo millennio”, ha detto il
segretario generale dei pensionati Cgil Ivan Pedretti. “Siamo un paese in cui aumenta
l’aspettativa di vita. Ma crescono anche le cronicità e la non autosufficienza. Per questo bisogna
intervenire”. Pedretti ha anche messo l’accento sul fatto che le malattie croniche insorgono prima
e che le politiche di prevenzione si sono drasticamente ridotte. “Tutto casca addosso alle
famiglie”, ha aggiunto. “E soprattutto alle donne. Noi dobbiamo chiedere alla politica di dare
delle risposte pubbliche, anziché spingere le famiglie a rivolgersi al privato. Per questo occorre
una legge nazionale”.
I sindacati dei pensionati pongono dunque la non autosufficienza tra i temi prioritari del paese e
intendono portare avanti queste proposte nel rapporto con i partiti che si sono candidati ma anche
e soprattutto con il governo che si formerà a seguito delle elezioni del prossimo 4 marzo.
A rispondere oggi alle proposte dei sindacati c’erano rappresentanti del Pd e di Leu. Le altre forze
politiche, seppur interpellate, hanno declinato l’invito.
Tommaso Nannicini del Pd ha sottolineato come “tra le priorità di spesa del Pd ci sia la volontà di
colmare questa lacuna nel welfare. Dopo aver fatto nella passata legislatura la legge per
l’inclusione sociale, ora bisogna agire sulla non autosufficienza”. Nannicini ha ricordato che al
ministero c’è un tavolo aperto per la classificazione delle disabilità più gravi e ha aggiunto che
“al centro della nostra proposta ci sono proprio il diritto universale all’assistenza e la presa in
carico individuale” e ha sottolineato come “chi ha bisogno di più, deve avere di più, per cui
l’indennità deve essere in funzione del reddito”.
Anche Nerina Dirindin di Leu ha risposto alla proposta dei sindacati: “Il nostro obiettivo è far
tornare la salute una priorità per questo paese. Nel nostro programma quello sulla non
autosufficienza è un progetto strategico”. Dirindin ha richiamato anche l’attenzione sulla
Convenzione Onu sulla disabilità sottolineando la necessità di favorire sempre più l’integrazione
socio-sanitaria.
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