mi di note dal Teatro Pergolesi di Jesi
Fiumi di note ‘scendono’ nel centro storico di Jesi dal Teatro Pergolesi dove sono iniziate questa settimana le prove dell’opera “Il noce di Benevento” di Giuseppe Balducci (1796 Jesi -1845 Malaga), che andrà in scena domenica 2 settembre alle ore 21 in prima rappresentazione italiana in epoca moderna nell’ambito del XVIII Festival Pergolesi Spontini.
Si tratta dell’opera buffa in due atti che l’autore jesino scrisse nel 1837 come opera da camera per sei cantanti, tutte donne, di cui una interpreta un ruolo en travesti, con l’accompagnamento di tre pianisti su due pianoforti, organico che rende quest’opera più unica che rara. Sul modello dell’opera comica francese, “Il noce di Benevento” si compone di parti musicali e dialoghi parlati.
Con la direzione di Alessandro Benigni, la regia le scene ed i costumi di Davide Garattini Raimondi, l’opera si avvale di una compagnia di canto tutta al femminile – Anastasia Pirogova (Geltrude), Yuliya Poleshchuk (Clodina), Mariangela Marini (Alberto), Chiara Carbone (Margherita), Martina Rinaldi (Giulia), Magda Krysztoforska-Beucher (Lauretta) – e di tre esecutori su due pianoforti: Claudia Foresi, Enrico Cicconofri e Marta Tacconi. L’allestimento, realizzato per l’occasione dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, è una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Accademia d’arte lirica di Osimo; la revisione critica sulla partitura è a cura di Jeremy Commons.
Giuseppe Balducci scrisse “Il noce di Benevento” per le voci delle sue aristocratiche allieve, quando era maestro di musica in casa Capece Minutolo a Napoli. L’opera si svolge nella città Benevento, dove due donne anziane, Geltrude e Margherita, vivono in case adiacenti: Geltrude con la figlia Clodina e Margherita con le sue due nipoti, Giulia e Lauretta. Geltrude, superba e superstiziosa, appartiene alla piccola nobiltà, di umili origini è invece Margherita. Clodina è innamorata – ricambiata- del figlio del barone locale, Alberto, ma l’amore dei due giovani è osteggiato dal padre di lui. Sul bel giovane hanno però posato gli occhi anche Giulia e Lauretta, mentre Geltrude – madre di Clodina – è convinta da un sogno ‘premonitore’ che Alberto porterà disgrazie nella sua famiglia per cui decide di rivolgersi alle streghe di Benevento per risollevare la sua sorte e quella della figlia. Dopo una serie di vicissitudini, in cui si intrecciano amore e superstizioni, travestimenti ed inganni, l’opera si conclude con un lieto fine per Alberto e Clodina, in un tripudio di gioia e perdono.
Il XVIII Festival Pergolesi Spontini, che inaugura il 1 settembre sempre al Teatro Pergolesi con il concerto “Di vino infinito”, proseguirà poi fino al 29 settembre sul tema del “Viaggio in Italia”. In programma – a Jesi e in località d’arte delle Marche – tanti appuntamenti con inediti, nuove composizioni, scoperte musicali, ed inoltre – il 22 settembre nel giorno del patrono di Jesi, San Settimio, al ‘Pergolesi’ l’opera ritrovata “Le metamorfosi di Pasquale” di Gaspare Spontini.
Informazioni e biglietti presso la Biglietteria del Teatro Pergolesi che da mercoledì 22 agosto la biglietteria riprende il proprio orario di apertura normale: dal mercoledì al sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 (festivi esclusi) e da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli nelle diverse sedi.
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