Leader e partiti politici vs giornalisti – la grande truffa
Il rapporto tra politici e stampa è spesso improntato a un clima di sfiducia se non di vero e proprio scontro,
senza esclusione di colore e sponda. La sinistra di Renzi incolpava il crollo del suo governo al non essere
riuscita a far comprendere agli elettori la bontà del lavoro svolto, fermo restando la storica accusa di
faziosità agli avversari targati Mediaset. Kafkianamente i forzisti hanno sempre accusato la stampa di essere
di sinistra, includendo l’arco da Repubblica a Il Fatto Quotidiano passando per l’area cattolica e di centro.
Non parliamo poi del Movimento 5 Stelle e della Lega che additano i giornalisti della stampa e dei media
accusandoli di essere il male assoluto. Eppure le cose non stanno esattamente in questi termini e il
piagnisteo profuso dagli eletti dal popolo non trova conferme nei numeri.
Il leader più presente sui media è proprio quello che lancia le accuse più roventi ai giornalisti, Luigi Di Maio,
la guida politica pentastellata riceve 2.662 citazioni sulla stampa, 1.589 online, 1.820 dentro i TG, 824 alla
radio. Salvini al secondo posto risulta sensibilmente staccato, con 1.600 stampa, 1.056 online, 626 tg e 149
radio. Al terzo posto il premier passato e presente Conte, mentre la ‘Bestia’ di Salvini funziona
perfettamente sui social con 92.730 citazioni e ben 17,4 milioni di interazioni. Ma l’analisi dei dati web non
si ferma a questo, perché approfondendo la questione si vede come i 2/3 dello share salviniano sia fatto di
commenti negativi. Un trend che coinvolge anche Luigi Di Maio cui viene addebitato il 65,4% di commenti
negativi, al contrario di Giuseppe Conte che riscuote il 58,7% di consenso positivo. Tempi grami sui media
per protagonisti appassiti quali Berlusconi, Meloni, Renzi e Martina, i cui numeri non arrivano alle quattro
cifre, poche centinaia, se non decine, di audience. Renzi vince anche il premio della negatività, il poco
riscontro ottenuto in assoluto vale anche il 73,6% di commenti negativi.
Senza riscontro nemmeno le lamentele partitiche riguardo le forze politiche, anche qui è proprio il M5S a
fare la parte del leone totalizzando il 27,1% sui canali RAI e salendo al 36,3% sul canale SKY TG24.
Dettagliando maggiormente dietro i pentastellati si piazza la Lega con il 20,1% e il PD al 15,7%, classifica che
rimane immutata sugli altri network, a parte Mediaset ove si assiste ad un balzo di Forza Italia al terzo
posto… Come nel caso dei leader, anche nel campo dei partiti politici i risultati si ribaltano sul web, qui la
Lega di Salvini è padrona incontrastata. Per chi vuole approfondire il tema si dovrebbe parlare dei sistemi
usati, dai BOT ai profili falsi per inficiare i contenuti di successo degli avversari, alla ‘modifica’ della verità,
all’uso di video e canzoni terze di successo senza nessun rispetto per il copyright, ma questo è un altro
lungo discorso di Social Media Marketing.
MAURIZIO DONINI