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LA GDF DEVE PENSARE INNANZITUTTO ALLA SALUTE DELLA COLLETTIVITA’ E DEI FINANZIERI

Se il governo ha sentito la necessità di imporre il c.d. “lavoro agile” come modalità ordinaria di lavoro per
tutte le Pubbliche Amministrazioni, Guardia di Finanza compresa, non è per fare un favore ai “fannulloni”
del pubblico impiego, ma per limitare la pandemia da Covid19.
Se poi ha anche avvertito la necessità di prevedere specifiche misure per gli operatori del comparto
sicurezza, (in particolare la c.d. “dispensa”), non è certo per concedere loro un periodo di “ferie extra”, ma
sempre per limitare il contagio e garantire un contingente di personale in salute e prontamente operativo,
scongiurando la chiusura di interi Reparti, come purtroppo è già accaduto.
E’ più che mai evidente che in questa fase emergenziale sono quelle citate, insieme ad un’opportuna
turnazione del personale, le misure che i dirigenti della Guardia di Finanza dovrebbero adottare, fatto salvo
lo svolgimento dei controlli indispensabili disposti dal Prefetto per l’applicazione delle misure emergenziali.
Speriamo, quindi, che cadano le ancora troppe resistenze verso l’utilizzo di tali strumenti da parte di taluni
“Comandanti”: ne va della salute dei Finanzieri, dei loro familiari e di tutta la collettività.
Ancona, 28 marzo 2020