GRANDE PREOCCUPAZIONE PER IL BANDO REGIONALE DA PARTE DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEL TRASPORTO
Le segreterie di FILT CGIL- FIT CISL – UILTRASPORTI sono molto
preoccupate per le notizie di stampa che riguardano l’aeroporto
Raffaello Sanzio su cui si punta per il rilancio del turismo nelle Marche. I
13,5 milioni di euro in tre anni, che dovevano servire al rilancio dello
scalo, sembrano invece ostacolare la ripartenza. Il bando, infatti, può
essere la vera chiave di volta per il rilancio non solo dell’aeroporto ma di
tutta la filiera del turismo marchigiano e perno della ripresa
dell’economia regionale. Non capire questo significa non avere quella
lungimiranza necessaria a lasciare un segno indelebile nel governo di
un territorio. Per questo motivo sorge spontanea la domanda del perché
il bando sia così enormemente in ritardo rispetto alla ripresa del traffico
aereo con il rischio che, alla fine, possa andare quasi deserto e non
sortire quindi gli effetti per cui è stato creato.
Ed ovviamente per il sindacato tutta la questione potrà avere riflessi
sull’occupazione. Infatti, dopo la firma sofferta dell’accordo dell’ 8 aprile
scorso con la Società Aerdorica spa dove si individuavano misure di
gestione degli esuberi, si pensava di aver tracciato una riga per la
messa in sicurezza dello scalo, propedeutica alla ripartenza e al rilancio.
Le risorse pubbliche messe in campo sono notevoli se pensiamo che
nel decreto rilancio è previsto un capitolo destinato ai 17 aeroporti tra
cui c’è quello marchigiano, che sono rimasti aperti per le prestazioni
sanitarie e di protezione civile in periodo Covid 19. Inoltre, c’è il bando
regionale da 13,5 milioni di euro per sostenere i vettori che fanno scalo
al Sanzio.
Tutte queste risorse renderebbero più stabile la gestione del personale e
dell’operatività dello scalo, oggi in mano quasi totalmente al Fondo
Njord, in materia di salari, occupazione e anticipazione degli
ammortizzatori sociali. Purtroppo, nonostante le risorse, gli impegni e
l’ingresso del privato per Aerdorica siamo sempre all’anno 0 e, secondo
i sindacati, se non ci sarà un vero sviluppo dello scalo a farne le spese
non saranno solo i lavoratori ma tutto il territorio e l’economia
marchigiana. E a questa ipotesi i sindacati non ci stanno perché
ritengono che le risorse pubbliche debbano andare a beneficio del
lavoro e dello sviluppo. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un
incontro per il 14 luglio 2020 con l’amministratore delegato, Bassetti,
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per discutere delle problematiche inerenti la mancata anticipazione della
Cassa Integrazione da parte aziendale e della rotazione della stessa e
hanno sollecitato la Regione a modificare il bando per consentire la
partecipazione dei vettori.