Il caso “La Traviata”…..solo a Fermo…..
Quanto accaduto a Fermo, al teatro dell’Aquila, sul caso dell’opera ‘La
Traviata’ andata in scena per le scuole, senza attori e dunque ‘censurata’
rispetto alla versione originale del giovane regista Baracchini vincitore del
bando finanziato dalla stessa Fondazione Rete Lirica delle Marche di cui il
comune di Fermo è socio, è un caso dove le opposizioni hanno alzato il
tiro ad altezza uomo, ma tutto tace. Tematica ‘gender’ e forza di alcune
scene nel moderno allestimento delle Traviata: addirittura tutte le forze di
sinistra locali si sono tramite un’ interrogazione parlamentare portata in
Senato, hanno cercato ritrovate riunite e, rappresentate dal senatore
Verducci, risposte, ma su questo caso, tutto tace. Contestualmente sono
arrivate le amare dimissioni della presidente Gaia Capponi e altri cinque
componenti della Commissione per le Pari Opportunità, tra cui Sabrina
Isidori e Alessandra Di Spilimbergo personalmente indicate per la
composizione del neonato organo comunale, in quanto dotate di spirito
critico e attive da sempre sui temi sociali a favore dei più deboli e
svantaggiati. Rappresentavano la V Commissione, istituita da sette mesi,
che avrebbe dovuto lavorare per eliminare ogni barriera dovuta a
pregiudizi, ignoranza e disuguaglianza presenti nel nostro territorio.
Chiedo all’assessora Lanzidei, che pure ha promosso l’istituzione della
suddetta commissione, a cosa essa serva se non ad indignarci quando
assistiamo, come in questo caso, all’affronto fatto dal sindaco Calcinaro
che ha privato i cittadini della libertà di scegliere se far partecipare i propri
figli e studenti alla rappresentazione, peraltro in orario non scolastico.
All’assessora, del tutto silente nel dibattito, è stata forse ritirata la delega?
L’istituzione della CPO, da me approvata sul nascere, ha lo scopo di
promuovere delle politiche che integrino gli orientamenti sessuali, di
genere ed eliminare ogni tipo di discriminazione verso categorie
svantaggiate, ma anche da parte della ‘sopravvissuta’ commissione,
silenzio assoluto. Invito i membri della cpo a non restare muti o a seguire
l’esempio delle dimissionarie ponendo fine a un organo di facciata che si
limita ad approvare eventi ‘preconfezionati’ a solo scopo pubblicitario.
Non comprendo le scelte fatte dal sindaco Calcinaro e dal CdA della
Fondazione Lirica: penso siano solo frutto di poca conoscenza e vicinanza
alle nuove generazioni sulle tematiche in questione avendo dimenticato i
numerosi dubbi e domande di quando noi, che oggi siamo amministratori
di una città, eravamo ragazzini. Leggo le giustificazioni alla paura di chi
vuole difenderci da una trasgressione solo perché non sa leggerla per
quello che è veramente o ancora peggio di chi ci preferisce frenati ed
invisibili invece che rappresentati e vivi.
Stefano Fortuna M5s