PESCA SATURNIA: inaugurato dal presidente Acquaroli “L’Anfiteatro” di Monte Urano
Completata la piantumazione della nuova varietà di nettarine piatte Saturnia® che diventa il più grande impianto produttivo in Europa: un frutteto a corpo unico di circa 70.000 alberi alle porte di Monte Urano (FM).
Avviata all’inizio del 2023, è stata completata la piantumazione della nuova tipologia di pesche piatte “Nettarine Saturnia”. Messe a dimora dall’azienda agricola Eleuteri di Civitanova Marche (MC), leader nel settore delle pesche piatte, sono in totale circa 70 mila alberi: un vero e proprio “rimboschimento agricolo” che avrà ripercussioni positive sull’ambiente anche in termini di assorbimento dell’anidride carbonica.
L’Anfiteatro e gli investimenti.
Il nuovo impianto si chiama “Anfiteatro” ed è sorto a Monte Urano, in provincia di Fermo, nelle Marche. Si tratta dell’appezzamento agricolo più grande in Europa nella produzione di pesche nettarine piatte, su una superficie totale di 39 ettari (corpo unico). La nuova ed esclusiva tipologia di drupacee, molto dolce e profumata viene già venduta nella grande distribuzione organizzata con il brand Saturnia ed entro il 2024 è prevista un’ulteriore ampliamento, tanto che gli ettari coinvolti dovrebbero arrivare complessivamente 50 per un totale di circa 100 mila piante, le quali, una volta a regime, daranno oltre 2.500 tonnellate di pesche nettarine piatte.
“L’obiettivo – ha dichiarato il presidente Marco Eleuteri – è quello di raddoppiare la superficie coltivata e i volumi entro cinque anni; costruendo un magazzino di confezionamento in modo da soddisfare anche i paesi esteri, dove le pesche Saturnia sono già molto richieste, ma che non riusciamo ancora a servire per insufficienza della produzione”.
L’azienda Eleuteri ha messo sul piatto oltre 2 milioni di euro di investimenti per l’impianto realizzato a Monte Urano e per rinforzare il suo ruolo di maggior produttore nazionale di pesche piatte con 2500 tonnellate e 7 milioni euro di ricavi nel 2023, completamente realizzati sul mercato italiano.
La pesca Saturnia, l’annata 2023:
La raccolta della pesca Saturnia nella sua totalità si è attestata nel 2023 sui 2,5 milioni di kg. Il raccolto, che si protrae da maggio a settembre, ha visto un mantenimento dei volumi totali. Sebbene le piogge di aprile e maggio abbiano ridotto la produzione del 25-30%, il dato generale è stato bilanciato dalla messa in opera di nuovi impianti avvenuta negli ultimi anni.
La collaborazione con il mondo accademico.
Per rafforzare la crescita l’azienda Eleuteri ha avviato una collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche dotandosi di un Variety Selector, ossia una figura professionale per osservare il comportamento delle nuove selezioni varietali di pesche e nettarine piatte nel mondo.
“Lo studio, l’osservazione e la sperimentazione sono alla base di una crescita aziendale virtuosa specie in un comparto come quello agricolo, dove i tempi di rientro degli investimenti sono fisiologicamente lunghi e, conseguentemente, gli errori di valutazione possono risultare drammaticamente costosi – spiega Marco Eleuteri – È la sfida più importante fatta dalla nostra famiglia in quasi 40 anni di lavoro sulla pesca piatta. Ora, grazie ai circa 100 ettari di produzione propria che avremo in produzione tra il 2024 e il 2025, potremo ampliare il mercato in maniera importante sia in Italia sia all’estero, guidando la crescita di questi frutti in cui siamo riconosciuti come uno dei maggiori specialisti al mondo”.
La pesca Saturnia®.
Tutto è partito negli anni ’80 quando l’università del New Jersey ha reso le pesche piatte più lisce, sode, aromatiche, colorate e durevoli. La Spagna è stata la prima a puntare su queste nuove varietà, diventandone il leader mondiale. Invece in Italia è stato Eleuteri a introdurle, dapprima sulle colline marchigiane tra Macerata e Fermo, poi anche in Campania e in Puglia, e a lanciare nel 2010 il brand Saturnia. Piccole e profumate, molto dolci e poco acide, le pesche piatte hanno presto conquistato gli italiani mettendo in crisi quelle tradizionali, di cui siamo tra i primi 3 produttori mondiali insieme a Cina e Spagna.