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CGIL MARCHE E LAVORO: AUMENTANO IL LAVORO NERO E IRREGOLARE

Aumentano il lavoro nero e le violazioni in tema di sicurezza, Marche seconda regione per irregolarità.
E’ il quadro che emerge dall’analisi dei dati dell’Ispettorato del lavoro e del servizio prevenzione
sicurezza della Regione.
Dai risultati relativi all’attività di vigilanza dell’INL (Ispettorato Nazionale del lavoro) del 2023, nelle Marche
l’81,5% delle ispezioni è risultato irregolare: su 2.849 ispezioni, quelle irregolari sono state 2.321.
Tra le regioni, le Marche si attestano al secondo posto per incidenza di irregolarità, molto al di sopra del
valore medio italiano (69,8%).
Il settore dove si osserva la maggiore irregolarità è quello dei servizi informazione e comunicazione
(91,7%). Le attività manifatturiere presentano un’incidenza di ispezioni irregolari del 79,8%, quota che
sale all’82,2% nelle costruzioni.
Dichiara Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche: “Nel sottolineare come i dati analizzati siano quelli
emersi dalle sole ispezioni effettuate in alcuni luoghi di lavoro, risulta che nelle Marche il lavoro irregolare
aumenta. In questi mesi, si è parlato sempre di quantità del lavoro ma non si possono trascurare i temi
della qualità del lavoro e della sua regolarizzazione”.
In merito alle violazioni riscontrate, i lavoratori a cui queste si riferiscono sono 6.600, il 31,6% in più
dell’anno precedente, escludendo 1.203 lavoratori a cui si riferiscono le disposizioni impartite. I lavoratori
in nero sono 563 (+9,5% rispetto al 2022); le vittime di caporalato/sfruttamento sono 808, le quali hanno
osservato un aumento del 494% dal 2022, superiore rispetto all’incremento medio del paese (+205%); i
fenomeni interpositori sono 2.009 e hanno visto una crescita del 36,6%.
Prosegue Fontana:” I dati relativi allo sfruttamento lavorativo e al caporalato non consentono di perdere
altro tempo. Si privano di tutele e garanzie lavoratrici e lavoratori, che diventano sempre più fragili,
ricattabili e lontani dal mercato del lavoro. Occorrono maggiori controlli, potenziare le norme che
aumentino la regolarizzazione e azioni che mirino ad innalzare la cultura del lavoro regolare.”
ISPEZIONI SERVIZI PSAL (Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro)
I dati dell’attività dei servizi Prevenzione Sicurezza sugli ambienti di lavoro della Regione Marche
mostrano un trend crescente delle violazioni in tema di sicurezza sul lavoro lungo il periodo 2020-2023.
Le violazioni nel 2023 sono state 1048, rispetto al 2022 (n.819) sono aumentate del 28%, mentre dal
2020 l’aumento è del 79,1%.
Inoltre, si evince che, al contempo, le aziende oggetto di sopralluogo sono nei fatti diminuite in quanto è
cessata l’attività.
Nel periodo 2020/2023 sono diminuite anche il numero complessivo delle ispezioni che sono passate da
3882 a 2699.
Il report con i dati del Servizio prevenzione e sicurezza della Regione unitamente a quelli dell’Ispettorato
del Lavoro, sono allarmanti.
Le lavoratrici e i lavoratori marchigiani hanno delle condizioni di lavoro che sono al limite.
Per Loredana .Longhin, segretaria regionale Cgil Marche: “le condizioni di lavoro e qualità del lavoro sono
premesse che determinano veri livelli di garanzia di salute e sicurezza e che sono aspetti di uno stesso
problema”.
Un lavoro precario “è un lavoro che sfrutta e uccide perché non è in grado di garantire un’adeguata
soglia di sicurezza. Precarietà e sfruttamento significano ricattabilità, dove la salute e sicurezza viene
messa in secondo piano rispetto alla conservazione dell’impiego”.
E’ necessario, chiude Longhin,“ aumentare da un lato le azioni di prevenzione ma anche quelle di
vigilanza; per questo è necessario aumentare il numero degli operatori sanitari addetti ai controlli sui
luoghi di lavoro. Per questo, chiediamo alla Regione di mettere in campo azioni incisive immediate” .