Politica

Noi al lavoro con un’intera comunità, le polemiche del PD speculano ancora sulla tragedia.

Possiamo capire che il Partito Democratico non abbia più argomenti, ma di certo non possiamo tacere di fronte alla continua speculazione che fanno sulla tragedia dell’alluvione. Ormai non ci credono più neanche loro sbagliando pure i titoli dei loro discutibili incontri pubblici, come quello in programma lunedì a Senigallia. Il PD se fosse un partito intellettualmente onesto avrebbe dovuto chiedersi “In che mani SIAMO STATI?” in tutti questi decenni di governo della sinistra sia in regione sia a livello nazionale, prima dell’arrivo della giunta Acquaroli e del governo Meloni, anni nei quali questi territori sono stati ripetutamente colpiti dalle calamità alluvionali e ripetutamente abbandonati. In che mani siamo stati però ce lo chiediamo noi e soprattutto se lo chiedono i cittadini, che oggi finalmente possono raccontare una gestione concreta e seria del post alluvione resa possibile dai 400 milioni stanziati dal Governo Meloni appena dopo il suo insediamento e dall’enorme lavoro impostato e portato avanti dal presidente e commissario Acquaroli e dal vice commissario Babini. Per loro sfortuna i numeri e i fatti non mentono e la collaborazione tra tutti i livelli istituzionali sta riuscendo nell’opera storica di mettere in sicurezza, come mai era stato fatto prima, sotto il punto di vista idraulico e idrogeologico le valli del Misa e Nevola con la progettazione dei nuovi ponti, di vasche e casse di espansione e nuove infrastrutture, e chiudendo in tempi serrati la partita dei ristori a imprese e famiglie. Davanti a queste inutili polemiche, verrebbe voglia di chiedersi chi fosse alla guida della città quando il territorio di Senigallia ha vissuto uno sviluppo urbanistico dubbio, in particolare in certi tratti a ridosso del fiume; verrebbe voglia di chiedersi in che posizioni di governo si trovavano coloro i quali oggi si accorgono, cadendo dalle nuvole, di anomalie tecniche nella costruzione di infrastrutture locali; verrebbe voglia di chiedersi perché le giunte regionali precedenti avevano speso sempre solo pochi spiccioli nella messa in sicurezza dei fiumi. Ma nella convinzione di dover preferire il bene della nostra comunità a questo tipo di bassa polemica, andiamo avanti, insieme al presidente Acquaroli, al vicecommissario Babini, ai sindaci e alla comunità intera nel nostro lavoro che consentirà alle imprese dell’area e a tutta la popolazione di conquistare finalmente le condizioni di base per restare con fiducia e serenità sul proprio territorio.
Cons. Regionale Marco Ausili