Lavoro. Per il 2014 le previsioni sono ancora negative: Macerata segna – 1280 posti
Anche il 2014 sarà un anno difficile per il lavoro nelle Marche. Alla fine di dicembre i posti di
lavoro nelle aziende marchigiane saranno 6.670 in meno. Un risultato dovuto alla perdita di 26.600
posti di lavoro, non compensati dai 19.950 nuovi ingressi di personale nelle aziende marchigiane.
Si tratta di dati forniti da Unioncamere e Ministero del Lavoro sulla base dell’indagine Excelsior sui
fabbisogni occupazionali delle imprese marchigiane, ed elaborati dal Centro Studi Sistema per la
Cna Marche.
La provincia di Macerata perderà nei prossimi mesi 1.280 posti di lavoro. Il territorio più
colpito sarà Ancona (-2.180), seguito da Pesaro Urbino (-1.880), situazione migliore ad Ascoli
Piceno (-830) e a Fermo (-500).
I lavoratori maggiormente a rischio disoccupazione saranno quelli occupati nel commercio, nel
turismo, alloggio e ristorazione, nei trasporti, nei servizi. Tra le imprese manifatturiere, quelle
che avranno il maggior calo di personale saranno quelle del sistema moda, meccanica, mobile e
alimentari.
L’allarme viene lanciato dal presidente della CNA Provinciale di Macerata Giorgio Ligliani,
secondo il quale: “Abbiamo 6 mesi di tempo per rendere meno pesante questa previsione e favorire
le assunzioni di nuovo personale. Come? Intervenendo sulle difficoltà burocratiche, sull’accesso
al credito, sulla conoscenza dei mercati in modo da rendere meno complicato avviare un’impresa
per i tanti giovani desiderosi di mettersi in proprio. Regione, Camere di commercio e associazioni
di categoria – prosegue Ligliani – debbono unire i loro sforzi per facilitare la nascita di nuove
imprese, fornendo agli aspiranti imprenditori assistenza, supporto e finanziamenti dedicati”.
Secondo stime del sistema camerale, sono più di 5 mila i giovani marchigiani tra i 18 ed i 35 anni
potenziali imprenditori e riuscirebbero ad assorbire quasi il doppio di lavoratori, fornendo un
contributo decisivo al mercato del lavoro marchigiano.
“Di fronte ad una disoccupazione giovanile che ha raggiunto quest’anno il 36,1% rispetto al
23,8 % del 2001” è l’opinione del presidente regionale CNA Gino Sabatini “non si deve e non si
può restare a guardare. Dobbiamo favorire l’inserimento di giovani occupati nelle nostre aziende,
in particolare diplomati e laureati, che portano competenze, innovazione, ricerca, capacità di
guardare ai mercati internazionali.”