La Sicilia ad un passo dal default
Il dibattito politico è tutto incentrato sulla Grecia, la sinistra del Pd, o almeno quella parte oramai fuori dal partito vola in Grecia per il referendum, così i problemi di casa nostra trovano poco ascolto o passano addirittura in secondo piano. infatti la notizia del giorno sarebbe il probabile default della regione Sicilia, schiacciata da un macigno di 8 miliardi di debiti. L’allarme viene lanciato dalla Corte dei Conti che non fa mistero della necessità di una discontinuità nella gestione amministrativa da affidare al governo centrale. Governo ala quale spetterebbe in prima battuta la cancellazione delle Regioni a Statuto Speciale per una sorta di equilibrio e parità di condizioni con il resto degli italiani. Tornando alla Sicilia il fallimento della gestione Crocetta è sotto gli occhi di tutti, un turn over ossessivo di assessori, oltre 31 in 36 mesi, un debito fuori controllo, come detto 8 miliardi di euro, oltre 17.000 dipendenti che costano quasi 940.000, 1.737 dirigenti e spese fuori controllo per sanità e società partecipate. Pensate nella sanità siciliana lavorano oltre 48.000 persone. Il Pd oramai incapace, in particolare al sud, a gestire le molteplici questioni aperte, caso De Luca, il governatore pugliese Emiliano che nomina portavoce la compagna, la giunta calabrese totalmente sotto inchiesta ed ora il potenziale fallimento della regione Sicilia. Alla faccia del buon governo e delle riforme! Renzi decida una volta per tutte con chi stare e cosa fare, i tempi sono strettissimi e avanti di questo passo anche il sud sarà preda di populismi sfrenati e derive incrontollabili.
ARES