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Liberalizzazioni primo via libera

000liberalizzazionialviaNella giornata di ieri è arrivato il via libera alla legge sulla concorrenza. La norma ora passa al Senato e se non ci saranno modifiche o impedimenti di altra natura il nostro paese avrà per la prima volta una legge nata, anche, dalle segnalazioni dell’Antitrust. Naturalmente non è la legge che ci saremmo aspettati di vedere approvata, in Parlamento molti sono stati i tentativi, in parte riusciti delle lobby di modificare, aggiustare, sminuire la portata del provvedimento. Molti sono stati i mal di pancia, le mediazioni non sempre positive, le fughe in avanti e le frenate senza motivi, che hanno dato vita ad un provvedimento con molti contrappesi rispetto alle reali liberalizzazioni. Non a caso alcuni punti chiave sono stati fatti saltare dalle potenti lobby, come ad esempio la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia “C”, non vendibili nelle parafarmacie o nei corner dei supermarket. Le farmacie continueranno ad avere il loro monopolio, ed in questo settore arrivano le società di capitali, le quali potranno diventare proprietarie di “catene” di farmacie. Altra norma discussa e discutibile quella denominata “parity rate” o anti-booking, la facoltà cioè di rendere nulli i contratti che prevedono l’obbligo per gli alberghi di garantire ai siti internet tariffe più convenienti. Qualche timido passo avanti il provvedimento lo registra sul terreno delle professioni, prevedendo un aumento del numero dei notai. Questi passeranno da uno ogni 7.000 abitanti ad uno ogni 5.000 abitanti. Mentre per contro scompare la norma relativa alla possibilità per gli avvocati di stipulare e autenticare gli atti di compravendita di immobili non abitativi del valore inferiore a 100.000 euro. Un elemento importante la norma lo fissa in tema di polizze assicurative. Diventeranno più convenienti a patto che l’automobilista installi sull’auto la scatola nera, i vantaggi saranno più marcati nelle regioni del sud dove ora i costi sono più alti della media del paese. Ultimo tema molto contestato è stato la definizione di chiudere il mercato elettrico di maggiore tutela. A partire dal 2018 tutti gli utenti di luce e gas dovranno aderire al mercato libero. Come si vede, alla fine della fiera, un provvedimento nel più classico stile italiano, molto mediato, poco incisivo, frutto di grandi compromessi, dove i nemici delle liberalizzazioni hanno potuto dar sfogo a tutta la loro potenza di fuoco.

Ares