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Un risultato «sproporzionato», «decisamente insoddisfacente», quello che il Jobs acts, fiore all’occhiello della politica del lavoro del governo Renzi ha portato a casa: per creare poco più di 100mila nuovi posti ha speso, soltanto nel 2015, ben 6,1 miliardi. A fare i conti in tasca al governo è un Report Cgil. Dall’inizio della crisi sono andati persi 800 mila posti, di cui il 60% a tempo determinato.
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