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Da Infolampo: Terre Rosse – Economia circolare

terrerossePresentato in anteprima Terre Rosse, il film che racconta

i campi della legalità

Cultura della legalità, lotta alla criminalità, lavoro, rispetto delle regole, dignità delle persone, memoria,

rapporto tra generazioni.

C’è tutto questo, e altro ancora, dentro il docu-film Terre rosse, realizzato dal regista David Fratini e

prodotto da LiberEtà in collaborazione con lo Spi Cgil

nazionale, che racconta in presa diretta le esperienze vissute

dai volontari, giovani e anziani, nei campi della legalità

promossi da Arci e Libera, in collaborazione con Cgil, Spi

Cgil, Flai Cgil, la Rete degli studenti medi e l’Unione degli

universitari, nei terreni e nei beni confiscati alle mafie.

La proiezione in anteprima del film, avvenuta lo scorso 20

giugno alla Casa del jazz, a Roma, uno dei luoghi simbolo

della lotta alla criminalità organizzata nella Capitale in quanto

confiscato al “cassiere” della banda della Magliana e affidato

al Comune di Roma nel 2001, è stata introdotta dal segretario

nazionale dello Spi, Lucia Rossi, e dall’amministratore

delegato di LiberEtà, Miriam Broglia. Presente, ovviamente,

anche il regista, David Fratini, che in un breve saluto ha voluto dedicare la sua opera a Mario Nicosia,

ultimo superstite della strage di Portella delle Ginestre, scomparso lo scorso 16 maggio, di cui il film

contiene una testimonianza su quel tragico 1° maggio 1947.

Si è trattato di una iniziativa che ha coinvolto centinaia di persone e che dopo la proiezione è proseguita

con una tavola rotonda che ha messo a fuoco numerosi temi e che ha offerto spunti di approfondimento e

di riflessione per il futuro prossimo, e alla quale hanno partecipato il vicepresidente del Senato, Valeria

Fedeli, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti,

il responsabile legalità della Cgil di Palermo, Dino Paternostro, e il giornalista, Paolo Borrometi, che vive

sotto scorta per i suoi articoli contro la mafia.

«Il senso dei campi – ha detto Susanna Camusso – è in primo luogo quello di conservare la memoria dei

beni confiscati trasformandoli in esperienze utili di lavoro. I ragazzi che partecipano ai campi della

legalità hanno la possibilità di scoprire che il valore del lavoro, di scoprire il rapporto che esiste tra il fare

e il prodotto di quel fare, di comprendere l’importanza dei diritti e delle condizioni del lavoro».

«La realtà dei campi della legalità – ha aggiunto Valeria Fedeli – purtroppo è poco conosciuta al di fuori

della cerchia di quanti vi partecipano, dal momento che i mezzi di comunicazione non ne parlano o non

ne parlano affatto. Per questo credo che ci siano le condizioni per presentare il film in una sede

istituzionale come quella del Senato». Sempre a giudizio del vicepresidente del Senato «il film evidenzia

in maniera molto precisa il rapporto tra generazioni. Le vecchie generazioni devono saper guardare alle

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Domani prosegue confronto

con governo su pensioni

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Italia, in arrivo l’economia circolare

Benefici per l’ambiente e 200 mila nuovi posti di lavoro. Per Legambiente, l’Italia punta sul riciclo.

Consumare responsabilmente e riutilizzare tutto ciò che può essere riutilizzato. L’Italia è pronta alla svolta

dell’economia circolare, almeno nei settori di riciclo e rigenerazione urbana, bioeconomia, innovazione

nell’industria alimentare, agricoltura sostenibile, chimica verde, farmaceutica, prodotti confezionati di

largo consumo e industria biotecnologica.

L’obiettivo a breve termine è stato indicato al ‘Forum rifiuti’ di Legambiente (in corso alla Casa del

Cinema a Roma fino al 23 giugno), dove si è spiegato come il sistema possa portare fino a 200 mila nuovi

posti di lavoro, insieme con maggiore risparmio e più benefici ambientali.

IN UE + 7% DI PIL. Uno scenario che, trasportato in Europa, vale una crescita del 7% del Pil (secondo le

stime di Ellen MacArthur foundation e McKinsey center for business and environment) e quasi 600 mila

nuovi posti di lavoro: 400 mila grazie a «un’applicazione rigorosa dell’attuale legislazione sui rifiuti» e

oltre «180 mila posti per l’applicazione» delle misure sull’economia circolare.

Ed è per questo che, a secondo quanto emerso dal Forum, è «indispensabile aumentare almeno del 30%

entro il 2030 la produttività delle risorse, misurata in base al rapporto tra Pil e consumo di materie prime:

prevenzione dei rifiuti, rigenerazione, riparazione e riciclaggio possono infatti generare risparmi netti per

le imprese europee pari a 600 miliardi di euro, l’8% del fatturato annuo, riducendo contemporaneamente

l’emissione del 2-4% di gas serra».

AMPIO SPAZIO DI RECUPERO. Stando ad alcuni calcoli presentati al Forum, tra ‘entrate e uscite’ di

risorse che il nostro Paese impiega nel sistema produttivo, il ‘saldo’ indica che c’è un ampio spazio di

recupero: «L’Italia ha un input di 560 milioni di tonnellate annue di materia prima e un output che negli

ultimi anni oscilla attorno ai 160 milioni di rifiuti. Quattrocento i milioni di tonnellate di materia che

possono riapparire sotto forma di prodotti».

Ed è incentrato su una filiera ‘sana’ di economia circolare il protocollo d’intesa firmato tra Ecopneus (la

società per rintracciare, raccogliere, trattare e recuperare i Pfu), l’Associazione italiana ricostruttori

pneumatici (Airp), Confartigianato imprese, Federpneus (Associazione nazionale rivenditori specialisti

pneumatici) e Legambiente: un «patto per la legalità ambientale e fiscale» per fermare il mercato in ‘nero’

del recupero delle vecchie gomme da strada, un sistema ‘illegale’ che, grande come una montagna di

materiali arriva a pesare come il carico di 100 treni ad alta velocità (20-30 mila tonnellate, 2-3 milioni di

pneumatici fuori uso), produce «un ammanco di contributi di 12 milioni di euro ogni anno» cui «si

accompagna un’evasione Iva stimata in 80 milioni di euro», e «a cui si devono aggiungere i costi delle

bonifiche necessarie per ripulire il territorio».

PLACET DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE. Iniziativa che ha ricevuto il placet del ministro

dell’Ambiente Gian Luca Galletti: «La risposta a questo fenomeno arriva dal lavoro di magistrati e forze

dell’ordine, ma anche da una presa di coscienza collettiva; questo protocollo ha il merito di creare

un’alleanza civile che dice una cosa molto chiara: il futuro è l’economia circolare, il riciclo è innanzitutto

affermazione della legalità».

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circolare_43675250707.htm