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Europa, fallisce il vertice di Bratislava

20160916_070653_C19E2C43_jpg_997313609Il primo appuntamento dei leader europei dopo il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dalla UE si è tenuto a Bratislava e non ha portato contributi significativi alla rinascita dell’Europa. Anzi l’avvio è avvenuto sotto i peggiori auspici, rappresentato dalle spinte separatiste di alcuni Paesi dell’est Europa e dall’assenza del benché minimo senso di solidarietà e condivisione di ideali comuni. L’assenza di ideali, di una autentica spinta culturale alla rifondazione dell’Europa sono stati i tratti caratteriali di un vertice vuoto, con rituali triti e ritriti, che hanno lasciato il posto alle solite recriminazioni. E dire che molti commentatori nelle scorse settimane si erano lanciati in un profluvio di commenti positivi dopo il trilaterale a Ventotene, Renzi, Merkel e Hollande e il successivo in Grecia tra il solito Renzi, Hollande e Tsipras. La verità è che si possono fare incontri politici e istituzionali all’infinito, vertici più o meno allargati, ma quando mancano gli argomenti giusti e la giusta leadership i risultati sono sempre negativi e sotto gli occhi di tutti. Si potrà dire della rigidità della Germania, della difesa strenua dei suoi interessi economici, ma che dire dell’Europa del sud sempre in corsa per ottenere sconti, flessibilità, dilazioni, senza mai affrontare i veri nodi che affliggono da anni le economie di questi Paesi. Quando non si è capaci di governare il proprio Paese o lo si governa male, con risultati negativi, non appare possibile ergersi a difensore di una Europa nata e cresciuta in maniera distorta, non appare possibile soprattutto se si è a corto di ricette valide ed efficaci, alle quali si contrappongono slogan, promesse e una inconsistente conoscenza della storia. L’Europa per sua sfortuna non possono e non potranno cambiarla i Renzi, la Merkel, Hollande e tanto meno gli emergenti capipopolo dell’est Europa. L’Europa è destinata inevitabilmente ad un declino ineluttabile dal momento che in nessun  caso potranno essere sanate le disparità venutesi a creare e nessun caso l’euroburocrazia cederà potere o potrà essere sconfitta, ma potrà trascinare l’Europa stessa verso la dissoluzione, tanto all’orizzonte non si intravvedono figure tali da rimettere il carro dell’Europa nella giusta careggiata. Semmai  si possono incrociare delle controfigure, rispetto ai veri padri dell’Europa, che fecero la Comunità del Carbone e dell’Acciaio, quelli erano statisti, questi potranno al massimo dirsi statalisti!

ARES