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Azzolina e Salvini, botta e risposta dietro il plexiglas di Twitter

Pensavamo che il plexyglassss ci facesse uscire dall’isolamento. E invece ci ha riportati più soli e indisciplinati di
prima, dopo lo scontro acceso su Twitter tra la Ministra Azzolina e Salvini. Tutto è cominciato con un tweet del
leader Salvini della Lega con il quale ha etichettato così la Ministra: “Tante famiglie in Italia, chiedono sorrisi e
speranza, non il plexyglas. Non è questo il futuro da dare alla scuola #Azzolinabocciata!” E la Ministra all’hashtag
della bocciatura non ci sta proprio e replica: “Non hai letto il decreto (non è una novità), fai propaganda sulla
sicurezza (non ci sarà nessuna gabbia di plexiglass). Essere bocciata da te è una promozione. Basta fake news, con la
salute dei bambini non si scherza.” In realtà entrambe le versioni sarebbero corrette, una più corrotta dell’altra. Non
trasliamo la parola in politica. Per mettere i puntini sulle i, visto che di “s” si sta parlando, il plexiglas è materia
plastica formata da plomeri del metacrilato di metile, è un marchio registrato attorno al 1949, utilizzato al posto del
vetro che può avere diversi nomi tecnici, il più conosciuto è il polimetilmetacrilato. Siccome lo diffonde un’azienda
tedesca che all’inizio del 1993 lo commercializza, il nome si diffonde dapprima in tedesco, dove glas, significa vetro
(in tedesco). Per quale motivo abbiamo in concorrenza una forma anche con due s? Semplicemente perchè
plexiglass è la forma corrotta del marchio tedesco, che si è diffusa in Inghilterra, già a partire del 1935. Ma noi non
abbiamo bisogno della corruzione inglese del marchio tedesco. Insomma cara Ministra di imparare non si finisce
mai, e questo lo sapevamo, meglio non provocare troppo la Lega, non solo perché ha online il dizionario sempre a
portata di mano, ma perché è già calda di suo, meglio evitare che ne pensa? I pasticci dei social sono sempre dietro
l’angolo o dietro il plexiglas di Twitter.
Paola Pieroni