Ennesima fumata nera per Forza Italia e Lega
Ancora un altro vertice a vuoto. E con tutta la comprensione possibile verso quei rituali di cui la politica non può farne a meno, la
trattativa in corso del centrodestra per definire le candidature alle prossime elezioni regionali rischia di superare il limite del
comprensibile. Non soltanto perché è prevista una carta nella quale sono già stati sottoscritti i candidati, lo stallo inizia a compromettere
anche le chance di chi, stando ai sondaggi, potrebbe davvero giocare per vincere. Campagne elettorali che potevano essere iniziate da
settimane, così come la formazione delle liste sono infatti bloccate dal braccio di ferro in corso a Roma, tra la triade che potrebbe dare
vita al drammatico gioco del triangolo tra Meloni, Salvini e Tajani. “Se continuiamo a tergiversare -il senso dei ragionamenti della Meloni-
si rischia di perdere questa tornata elettorale”. E nelle Marche si teme che Francesco Acquaroli di Fdi- che i sondaggi continuano a dare in
vantaggio-potrebbe risentire del braccio di ferro in corso a Roma. Ecco perché la Meloni avrebbe preferito chiudere ieri sera e non ha ben
gradito il rinvio. Sembra che Fdi non sia assolutamente disponibile a mollare Puglia e Marche, che pur non essendo popolose, hanno
l’appeal di essere regioni “rosse” oggi contendibili. Come la Meloni non sembra intenzionate a rinunciare a Fitto e Acquaroli, allo stesso
modo Tajani non vorrebbe rinunciare alla Calabria. Il punto è che Salvini rischia di essersi infilato in un tunnel, la cui unica via d’uscita è
rimettere ogni volta in discussione i suoi candidati. Oltre al timore del leader della Lega di avere un settembre nero, con una tornata
elettorale che lo porterebbe a ridimensionare tante posizioni. In Veneto invece Luca Zaia – così dicono i sondaggi- dovrebbe arrivare a
cifre bulgare. E così si recupererebbe un sodalizio con la Lega. Facendo cosi , però si compromettono le regionali .
Paola Pieroni Fonte “il Giornale”