SMART WORKING sì, ma part time e facoltativo
“Il lavoro da remoto svolto durante la crisi pandemica COVID 19 non si può definire
smartworking” Questa l’opinione maggiormente condivisa fra i lavoratori, con e senza figli
Per il futuro post pandemia la richiesta è quella di un sistema che si basi sulla flessibilità: il
35% degli intervistati vorrebbe il lavoro in remoto parziale in alcune giornate e il 30%
richiede orari flessibili.
Yoopies, piattaforma per la ricerca di assistenti familiari e Studio Furfaro Consulente del
lavoro, pubblicano i risultati del sondaggio sullo smart working nel periodo dell’emergenza
sanitaria, condotto su circa 3500 persone, di cui 52% senza figli, 28% madri e 17% padri (4%
non specificato).
Lo smart working come benefit
Fra coloro che non riuscivano mai a staccare dall’attività lavorativa in smart working (32%
degli intervistati) e coloro che invece hanno dichiarato di riuscire ad organizzarsi meglio
lavorando da casa (34%), senza aver modificato i tempi di lavoro rispetto al lavoro in sede; le
opinioni e le riflessioni dei lavoratori italiani dipendono dalla loro situazione personale e
familiare. Chi non ha spazio adeguato a casa per lavorare o chi abita vicino all’ufficio e ha
necessità di incontrare i colleghi o al contrario chi abita a chilometri di distanza dalla sede di
lavoro e fa il pendolare o addirittura si deve trasferire con impatto su vita, famiglia e costi.
Anche parlando di costi, testimonianze ed esperienze non sono concordi: il 40% dichiara di
aver visto i propri costi diminuire grazie all’assenza delle spese di viaggio, il 37% dichiara di
non aver avuto oscillazioni, mentre il 23% afferma di aver avuto maggiori costi lavorando da
casa (elettricità e varie).
Mamme e papà: home working part time e senza figli a casa!
Anche fra i genitori si rileva una generale stanchezza per le modalità dello smart working
vissuto durante l’emergenza e l’intenzione di riservare il lavoro da casa a qualche giornata a
settimana, per prediligere invece la flessibilità di ingresso e uscita dall’azienda e in generale
un’autonomia che permetta di avere orari elastici per conciliare vita professionale e familiare.
Rispetto alla totalità degli intervistati, i genitori sembrano meno interessati ad aumenti di
stipendio (richiesto al 64% dai chi non ha figli e al 36% dai genitori) ma più favorevoli a
ricevere aiuti concreti da parte dei loro datori di lavoro, come il ricorso a strumenti di welfare
per il pagamento di servizi di assistenza all’infanzia e domiciliare.
Link allo studio: https://yoopies.it/c/smart-working-genitori