Oggi, martedì 30 maggio, abbiamo presentato il Primo studio globale sulla tortura a Cuba, il rapporto più completo sull’argomento fino ad oggi.
Iniziata nel 2022 con 101 casi e ora completata dopo la ricerca quantitativa e qualitativa di 15 modelli di tortura su 181 vittime, tra cui gruppi civili rappresentati come minori (ragazzi e ragazze), giovani (⋜21 anni, di entrambi i sessi) e donne (comprese le minorenni), che sono serviti come campione casuale e statisticamente rappresentativo di un gruppo di 1.277 prigionieri politici civili, tutti torturati nelle carceri cubane negli ultimi 12 mesi.
Dita Charanzová, Vicepresidente del Parlamento Europeo, ha dichiarato: “Non ci fermeremo finché Cuba non sarà un Paese democratico, finché Cuba non rispetterà i diritti umani”.
“L’80% di questi casi casuali subisce più di 5 tipi di tortura, e che i bambini e i giovani sono due dei gruppi più torturati. Questo è ciò che ha subito Gabriela, una manifestante dell’11J che è stata torturata per aver manifestato e che, all’età di 17 anni, è stata portata in prigione dalle guardie (vi riporto il testo di un testimone): Le hanno messo un dito nella vagina mentre era accovacciata, l’hanno quasi violentata… sono troppe le cose che le sono successe, che non ha superato e che non supererà“, ha sottolineato Javier Larrondo nel suo intervento.
All’evento hanno partecipato Dita Charanzová, vicepresidente del Parlamento europeo, Javier Nart, deputato al Parlamento europeo e vicepresidente del DCAM, Leopoldo López Gil, deputato al Parlamento europeo e membro dell’AFET, del DROI e del DLAT, Juan Salafranca, vicesegretario generale e direttore della politica estera del PPE, Carlos Sánchez Berzain, direttore dell’Istituto interamericano per la democrazia, Fernando Almeyda, coordinatore legale internazionale dei difensori dei prigionieri e Javier Larrondo, presidente dei difensori dei prigionieri.
È possibile scaricare il rapporto da questi link: